Il ritorno del calcetto amatoriale dal 26 aprile. In attesa di capire se per la Lombardia ci sarà il passaggio al giallo, la storica Associazione Sportiva Masseroni Marchese, fondata nel 1948, si sta già attrezzando: "Le richieste arrivate negli ultimi giorni sono molte, abbiamo il telefono bollente. Saremo pronti per lunedì prossimo garantendo l’operatività in una cornice di sicurezza" spiega Laura Cicoria (nella foto), responsabile delle attività della Masseroni Marchese che conta due strutture in via Madruzzo e via Terzaghi con diversi campi per il calcio a 11, a 7 e 5 e uno staff di 40 persone. "La ripartenza delle attività sarà graduale anche per le partite fra i nostri atleti che rimarranno nelle loro "bolle" e sarà doveroso il rispetto delle regole come la misurazione della temperatura in ingresso, la prenotazione, l’uso di gel igienizzanti, la tracciabilità, la mascherina fino a quando non si inizia l’attività a bordo campo, l’interdizione all’uso degli spogliatoi".
Alla Masseroni Marchese dopo il 26 ottobre l’ingresso è stato consentito solo ai circa 400 calciatori tesserati come agonisti, fra 5 e 19 anni e adulti di seconda o terza categoria, ma con molte limitazioni: "In zona rossa l’attività era sospesa. Negli altri periodi l’allenamento è stato completamente riformulato per rispettare il protocollo del settore calcistico che ha imposto il distanziamento di due metri fra gli atleti. Questo significa che non erano consentite né partite né i moduli di attività come l’uno contro uno" precisa Cicoria. Il calcio amatoriale degli adulti "in libera uscita" o degli universitari che raggruppava migliaia di utenti e rappresentava una fetta importante del fatturato invece è stato sospeso: "Avremmo potuto chiudere come altri centri ma abbiamo voluto lanciare un segnale alle famiglie e ai ragazzi, rimanendo aperti anche in pieno inverno. Lo sport è anche attività sociale". A.L.
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