di Lorenzo Pardini

Milano, 15 giugno 2013 - Il Trofeo Avvenire si tinge ancora d'azzurro. Dopo la vittoria di Filippo Baldi dell'anno scorso, che aveva spezzato il digiuno di successi italiani che durava da ben 43 anni, oggi un altro azzurro è riuscito ad aggiudicarsi la kermesse meneghina tra le più importanti del calendario internazionale Under 16 di tennis. Andrea Pellegrino ha vinto il 49esimo Torneo Avvenire svoltosi al Tennis Club Ambrosiano.

Il pugliese, testa di serie numero 4 del tabellone maschile, in finale è riuscito a battere l'argentino Franco Capalbo. Partita dai due volti: primo set molto combattuto e risolto solo al tie-break, mentre il secondo set è filato più liscio per l'italiano. Nel primo parziale è partito meglio Capalbo, avanti 2-0, e Pellegrino si è ritrovato a dover riconcorrere. Punto su punto, il tennista sudamericano conduceva sempre di un game. Sul 5-4 per l'argentino, Capalbo ha avuto la possibilità di chiudere il set, ma il ragazzo di Bisceglie è stato bravo a fare il 5-5. Ai vantaggi alla fine è riuscito a prevalere l'azzurro (9-7).

Nel secondo set il sudamericano ha iniziato a mollare il colpo e sul 4-4 Pellegrino è stato bravo a prendere in pugno la partita e a chiuderla sul 6-4 per lui. Successo per il pugliese e terzo italiano ad aggiudicarsi il Trofeo Avvenire da quando è diventato internazionale nel 1969. «Sono molto felice – esordisce il pugliese, classe 1997, -. All' inizio non pensavo di arrivare fino in fondo al Torneo, ma una volta volta superati i quarti di finale, ho capito che c'è la potevo fare». Pellegrino spiega la chiave di svolta del match: «Nel primo set sono partito molto teso e ho iniziato male– racconta -. Per fortuna poi sono riuscito a riprendere la partita. Quando scendevo a rete, l'ho sempre messo in crisi. Nel secondo set, invece, la differenza l'ha fatta il servizio».

Il pugliese ha ricevuto anche il Premio Belardinelli (dato all'italiano meglio classificato nel torneo). Per il tennista di Bisceglie non c'è tempo di festeggiare perché già domani sarà in campo a Vicenza per lo spareggio per l'A1 con la sua squadra. Nel torneo femminile affermazione della giovane russa Sofya Zhuk, classe 1999. La numero 4 del seeding, giustiziere dell'azzurra Hofer in semifinale, ha battuto all'atto conclusivo la tedesca Anna Gabric, numero 12 del tabellone. Due set molto lottati (7-5, 7-6), dove la differenza è riuscita a farla la russa, che nonostante non abbia ancora compiuto 14 anni, grazie a un ritmo di gioco molto più elevato e, soprattutto, ha variato molto le traiettorie e i ritmi. La bionda dell'est, che si allena a Mosca, conosce molto bene lo staff che segue Maria Sharapova, anche essa battezza sui campi dell'Avvenire. Che sia nata sotto la Madonnina la sua erede?