Inter, i "tormenti" di mister Spalletti rischiano di agitare lo spogliatoio

L’allenatore Luciano Spalletti non smette di stupire

Luciano Spalletti (Alive)

Luciano Spalletti (Alive)

Milano, 13 marzo 2018 - «Mi dite che  non sono riuscito a dare un’impronta di gioco riconoscibile come il mio collega Sarri? Non sono convinto che l’Inter abbia tutte quelle qualità di cui si parla... in generale non abbiamo mai giocato benissimo». E ancora: «Se il pallone di Skriniar anzichè colpire il palo fosse stato decisivo per la vittoria avremmo parlato davvero di vittoria di qualità dell’Inter?». L’allenatore-motivatore-provocatore Luciano Spalletti  non smette di stupire. Anche se ieri sera, a margine di una premiazione, il mister ha tentato di cambiare registro: «Abbiamo potenzialità importanti, se ci mettiamo tutte le nostre capacità e qualità possiamo giocare alla pari contro chiunque», ha detto.

Più che di qualità, nella sera in cui i nerazzurri hanno ritrovato l’antica grinta bloccando l’ex capolista (cui sono state concesse appena due palle gol) forse si sarebbe dovuto parlar di concentrazione, di aggressività, di tattica. All’Inter sarebbe servito il coraggio, semmai. O la forza per ripartire dopo l’impegnativa fase difensiva. Ma perché si parla solo ora di “poca qualità“, considerato che la prima parte della stagione è stata eccellente e la squadra è stata addirittura in testa? Questo è stato il senso della “replica“ di Candreva, quando gli è stato chiesto di commentare le parole dell’allenatore. La sensazione è che all’improvviso Spalletti sia stato nuovamente assalito da vecchi tormenti: la proprietà gli aveva promesso un certo tipo di squadra e lui prima si è dovuto arrangiare con un altro gruppo, e a gennaio accontentarsi di qualche “esubero“ altrui. E forse, dietro quelle parole c’è un voler mettere le mani avanti in vista della prossima stagione, un segnale alla proprietà e a chi dovrà fare il mercato. Ma prima di tutto l’Inter deve conquistare un posto in Champions League, “conditio sine qua non“ di ogni tipo di discorso. E allora... non sarebbe forse stato più opportuno elogiare la squadra comunque brava a soffocare il tiki taka del Napoli?

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