"Sinisa voleva cambiarmi, mi sono scatenato"

Barrow Aveva perso alcuni palloni di troppo e il mister l’ha spronato. Segna la terza rete di fila e colpisce anche un palo.

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di Marcello Giordano

Musa Barrow non si ferma più. E con lui il Bologna. Terzo gol consecutivo, l’impresa è servita. E’ servita anche l’ennesima strigliata di Mihajlovic all’attaccante di Banjul, classe 1998. "Se perdi un altro pallone, ti cambio, chiaro?".

La risposta è un semplice "ok". Tra Mihajlovic e Barrow non c’è bisogno di molte parole. Il tecnico lo pungola e il gambiano risponde. Con il terzo gol consecutivo che vale il terzo risultato utile dei rossoblù: dopo il successo di Genova e il pari con il Cagliari, arriva l’impresa: il Bologna sbanca la San Siro nerazzurra. Sempre nel segno di Barrow. E questa volta anche dell’altro Musa: Juwara. "E’ a lui che ho chiesto la maglia a fine partita", rivela l’ex Atalanta che per Juwara è un riferimento, una sorta di fratello maggiore.

"Sono felicissimo per lui, gli dò sempre qualche consiglio e dopo la partita gli ho chiesto la maglia perché è stato bravissimo". E fenomenale è stato l’intero Bologna, che sul prato di San Siro disegna un capolavoro.

Mihajlovic aveva detto alla vigilia di voler evitare brutte figure. I rossoblù lo accontentano mettendo in scena la partita perfetta. Faticano in avvio e vanno sotto. Si ritagliano le occasioni per pareggiare con Orsolini e il palo di Barrow. Poi le proteste: per il mancato rosso a Brozovic per un’entrata con il piede a martello prima, per l’espulsione di Soriano e per il rigore sanzionato per il contatto di Dijks su Candreva poi. Ti aspetti il crollo e invece arriva la reazione.

Skorupski para il parabile e l’imparabile. Entrano i ragazzi e il Bologna rimonta e sorpassa. E chiude divorandosi con Svanberg e Juwara i gol del 3-1 e con Skorupski che blinda su Sanchez il successo. Il pomeriggio è memorabile, anche per le prospettive che offrono squadra e tecnico: con Sinisa che non ha paura di schierare tre classe 1998 (Barrow, Tomiyasu e Dominguez) e due 1997 (Schouten e Orsolini) tra i titolari.

E di chiudere inserendo un ‘99 (Svanberg), un 2001 (Juwara), un 2002 (Baldursson). E l’Europa resta a 5 punti, alla viglia di due scontri diretti chiave con Sassuolo e Parma. Il Bologna è immagine e somiglianza del suo allenatore. E uno dei simboli del momento magico è proprio Barrow, arrivato in gennaio per 13 milioni più sei di bonus e oggi sempre più riferimento offensivo dei rossoblù, autore del sesto gol in 11 presenze: "Il Mister mi aiuta sempre tanto. Sono veramente molto contento di fare parte di questa squadra e di essere allenato da lui. Io, come tutti i miei compagni, cerco di fare sempre quello che ci chiede". Barrow raccoglie i frutti. Con gol, assist e prestazioni che raccontano di una continua ed esponenziale crescita. A Bergamo, nell’Atalanta, era una promessa, ma faceva da spettatore.

A Bologna, con Sinisa, è diventato un protagonista assoluto di una squadra che ha margini di crescita e talento per puntare all’Europa. I rossoblù hanno continuano a crederci dopo il pari con il Cagliari, che poteva rappresentare una frenata.

A maggiore ragione continuano a crederci ora: alla vigilia di due scontri diretti che possono cambiare le prospettive della stagione.

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