Olimpiadi 2026 a Milano, è asse Salvini-Fontana

Il segretario e il governatore della Lega per un evento che coinvolga più regioni. Il sindaco Sala resta cauto

Olimpiadi invernali

Olimpiadi invernali

Milano, 15 marzo 2018 - Matteo Salvini e Attilio Fontana fanno sapere di voler lanciare la candidatura della Lombardia alle Olimpiadi invernali del 2026, Giuseppe Sala invece frena. Nel mentre Chiara Appendino, sindaco pentastellato di Torino, ha proprio ieri incassato il primo sì alla candidatura della città della Mole a sede dell’evento: in favore si è espresso il Consiglio Metropolitano. Di fronte ai cronisti della stampa estera, il segretario federale della Lega spiega, però, che la candidatura della Lombardia sarebbe complementare, non ostile né alternativa, a quella torinese: «Sono assolutamente favorevole ad un grande evento a impatto ambientale zero. Sia a Torino che a Milano che sulle Dolomiti: abbiamo due dei presidenti di queste tre Regioni (Attilio Fontana in Lombardia e Luca Zaia in Veneto ndr). Mi piacerebbe che fossero non di una città ma di più città. Lavoreremo per attrarre questo evento». 

Il neogovernatore lombardo, che ieri in via Bellerio ha incontrato i 28 consiglieri regionali della Lega appena eletti, non si tira indietro: «L’ipotesi di un coinvolgimento di Milano e della Lombardia per l’eventuale candidatura ad ospitare i Giochi Olimpici del 2026 mi vede favorevole. Sono d’accordo con Salvini che sostiene una candidatura olimpica che coinvolga più Regioni, come Lombardia, Piemonte e Veneto, e più città, ognuna in grado di mettere a disposizione strutture o bellezze naturali come le nostre splendide montagne, il tutto ovviamente con un impatto ambientale nullo». «Ragioniamoci, con tutte le cautele del caso, ma ragioniamoci – conclude il presidente in pectore della Lombardia – perché le Olimpiadi, e lo abbiamo visto nel 2006 a Torino, rappresentano un grande volano per la promozione e la crescita del territorio interessato».

In mattinata il sindaco di Milano era invece stato più cauto: «A nessuno sfugge quanto le Olimpiadi possano essere importanti per una città ma non è un bene per il Paese inserirci in una battaglia per chi deve essere la città candidata alle Olimpiadi – dice Sala –. Se dalle valutazioni del Coni emergerà che Milano potrà essere la sede ideale, allora decideremo. Con Giovanni Malagò (presidente del Coni ndr) – precisa il primo cittadino – non abbiamo avviato discussioni perché non vogliamo entrare in quella che potrebbe essere soprattutto una battaglia di proclami». «Quello di Milano – sottolinea infine Sala – è uno stare fermi per valutare, poi bisogna vedere quanti investimenti occorre fare, che opere rimangono, quali sono le collaborazioni, perché Milano non ha le montagne. Mi aspetto che su questo il Coni, se sarà il caso, porti un’idea generale».

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