Tore, una vita per lo sport. Addio a Montella, il gigante visionario

La scomparsa del fondatore del Geas e presidente onorario della Fin. Barelli: "Voce saggia della Federazione e primo tifoso degli atleti"

Tore Montella in una foto di qualche anno fa, alla piscina Carmen Longo

Tore Montella in una foto di qualche anno fa, alla piscina Carmen Longo

Sesto San Giovanni (MIlano), 25 settembre 2020 - "Sport per tutti e per tutte le età". Uno slogan ripetuto per oltre mezzo secolo e tradotto in realtà con una polisportiva aperta a bambini, studenti, campioni, fino agli anziani. Salvatore Montella, per tutti Tore, se ne è andato a 86 anni. Fino a quando la piscina Carmen Longo, suo orgoglio, è rimasta aperta, potevi vederlo con la canottiera a bordo vasca.

«Erano gli anni Cinquanta, eravamo ragazzi. Andammo dal sindaco Abramo Oldrini a dirgli “Costruiamo una piscina scoperta“. Eravamo dei pazzi. Sesto aveva bisogno di scuole, fognature, usciva dalla guerra. Ma Oldrini fu più pazzo di noi». E la Carmen Longo fu inaugurata nel 1956, «con gli spogliatoi delle donne più piccoli, perché all’epoca nuotavano soprattutto gli uomini». Lui da ragazzo aveva iniziato nei canali, mentre faceva il pugile, «perché mica avevamo i soldi per la piscina». Famiglia di immigrati, aveva lavorato come operaio alla Breda, era diventato dirigente cittadino e provinciale della Fgci. Era diventato nel 2012 presidente onorario della Federazione Italiana Nuoto, dopo esserne stato a lungo vicepresidente. Stella d’Argento al merito del Coni, delegato del sindaco di Milano a presiedere l’azienda dello sport dal 1976 al 1992, ha partecipato come allenatore e dirigente a ben 7 Olimpiadi, la prima a Città del Messico nel 1968. Portò ai Giochi di Monaco una 18enne, Laura Podestà, che aveva strappato il record sui 100 stile alla star Novella Calligaris. «Un uomo arguto e autorevole, voce saggia della Federazione, primo tifoso degli atleti per i quali aveva sempre la parola giusta al momento opportuno. Amico e maestro di generazioni per semplicità e risolutezza», lo ha ricordato il presidente Fin Paolo Barelli.

Nel 1954 Montella fonda la Polisportiva Geas, di cui è presidente fino al 1970. «È nato tutto al circolo NuovoSesto di viale Marelli da un gruppo di amici che voleva organizzare le gite in montagna. Infatti, Geas significa gruppo escursionistico atletico sportivo – raccontava –. Poi sono arrivate le sezioni, il basket femminile, con i genitori che all’inizio andavano a vedere gli allenamenti perché mica si fidavano». Un «gigante visionario e rivoluzionario», lo ha bene definito Loredana Pastorino, oggi a capo della polisportiva. «Abbiamo condiviso tanti successi come la Coppa Europa del Basket, l’oro di Ivano Brugnetti alle Olimpiadi di Atene, la Coppa Italia di Calcio Femminile. Ad agosto sono andata a trovarlo e il suo pensiero era sempre rivolto alla sua grande passione. “Lori, prendi carta e penna che riscriviamo il futuro del Geas“».

 

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