La Powervolley archivia un anno da ricordare

SuperLega, i meneghini chiudono una stagione difficile ma ricca di emozioni. In bacheca il primo trofeo del club: la Cev Challenge Cup

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di Giuliana Lorenzo

La stagione dell’Allianz Powervolley Milano è stata contraddistinta da un turbinio di emozioni, da alti e bassi e da momenti in cui, quando la disfatta sembrava dietro l’angolo, sono invece arrivate grosse soddisfazioni. L’ultimo pallone è caduto, tra le mura dell’Allianz Cloud, il 25 aprile contro Modena quando è venuto meno l’obiettivo quinto posto che avrebbe garantito l’Europa. Nonostante questo, rimane la consapevolezza di aver dato il massimo e di averlo fatto in una stagione complessa, fatta di tamponi, priva di pubblico e soprattutto lunga con 47 partite all’attivo.

Il percorso dei meneghini è iniziato il 13 settembre con la prima gara del girone degli ottavi di Coppa Italia (3-0 a Verona) e si è conclusa con il k.o con la Leo Shoes. Il momento più nero, perché si sa i momenti no ci sono sempre, a dicembre con una serie di contagi che hanno impedito per un mese alla squadra di giocare e di allenarsi a pieno regime. Il Covid ha condizionato il prosieguo dell’anno e il calendario. La formazione di Coach Piazza si è ritrovata a dover fare, da gennaio ad aprile, un vero e proprio tour de forse con 30 match in 112 giorni, uno ogni 3,61 giorni. Ritmi a cui la squadra non era abituata ma a cui si è abituata facendo del proprio meglio. In Superlega la Powervolley è arrivata fino ai quarti dei playoff scudetto battendo prima Verona (squadra affrontata 8 volte tra Coppa Italia, regular season, turno preliminare e playoff 5° posto) e sfiorando l’impresa contro Perugia che ha avuto la meglio solo a gara tre. Il meglio di Milano è stato raggiunto, invece, il 24 marzo in Turchia, con la vittoria del primo trofeo del club, la Cev Challenge Cup, un successo che ha riportato sul tetto d’Europa non solo la pallavolo milanese ma tutta la città.

Una vera impresa che ha riacceso i riflettori sul volley lombardo e che è stata possibile grazie ai protagonisti coordinati e diretti da Roberto Piazza. Su tutti non si può non citare l’opposto Jean Patry. Il francese è arrivato a Milano con il "compito" di non far rimpiangere Nimir Abdel Aziz (andato a Trento). La missione, nonostante anche un infortunio a fine novembre, è stata più che raggiunta per quello che è diventato quasi "Mister MVP". Il transalpino è stato il best scorer della squadra con i suoi 523 punti tra Superlega (461) e Challenge Cup arricchiti da 37 ace. Alle spalle come rendimento, un’altra new entry di questa stagione in maglia meneghina, Yuki Ishikawa che in Superlega per punti è stato il migliore dei suoi con 541. Non si possono dimenticare nemmeno Maar e Urnaut, che arrivato a stagione in corso si è saputo inserire nel gruppo in maniera egregia: entrambi hanno messo a referto 62 punti in Challenge Cup come Patry.

Impossibile non citare il centro, con Capitan Piano che si è messo alle spalle gli infortuni e i guai fisici e Jan Kozamernik artefici di 97 e 92 block vincenti in stagione. Il merito di questi rendimenti individuali è passato dalle mani di chi ha alzato ogni singolo pallone: Riccardo Sbertoli. Il milanese, fresco di convocazione in Nazionale, non solo è stato impeccabile alla regia ma anche dai 9 metri con 38 ace. Numeri che confermano l’impressione generale: Milano nel complesso è promossa.

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