Milan-Inter, il "caos" biglietti accende il derby d’aprile

No ai rimborsi in denaro I tifosi nerazzurri non gradiscono il voucher proposto dal club di via Rossi

Un derby a San Siro

Un derby a San Siro

Milano, 23 marzo 2018 - Prima che sul rettangolo di gioco, la battaglia del derby sembra essersi trasferita in biglietteria. Il rinvio della stracittadina al 4 aprile, a causa della tragica scomparsa di Davide Astori, ha trovato in disaccordo Milan e Inter sulla data del recupero e di conseguenza si è agito utilizzando il regolamento: si gioca al primo «slot» libero, tra meno di due settimane e nell’insolito orario infrasettimanale delle 18.30. Il timore dei rossoneri, che pure di recente hanno disputato una gara alle 19 di un giovedì contro l’Arsenal raggranellando quasi 3 milioni di euro e accogliendo poco meno di 73mila tifosi, è che la collocazione possa penalizzare l’affluenza. A tal proposito è stato proposto un cambio nominativo del biglietto (sempre possibile) oppure un voucher del valore del biglietto (da utilizzare per altre gare o a Cucina Milanello), ma ai sostenitori nerazzurri che hanno acquistato il tagliando la soluzione non sembra allettare così tanto ed è per questo che da Corso Vittorio Emanuele si sono detti in attesa di una soluzione anche per il pubblico di fede nerazzurra.

Non arriverà, visto quanto scritto dal Milan su twitter: «Purtroppo per ragioni amministrative e fiscali non è possibile procedere al rimborso e per questo abbiamo offerto la possibilità di richiedere un voucher di pari valore dei vostri biglietti del Derby». Così il «caso biglietti» resta una delle tappe di un rapporto tra le opposte fazioni della città che sta diventando sempre più complicato. Non è un mistero che Suning sia restio ad avvicinarsi alla proprietà rossonera: tutti gli incontri di questi mesi per la questione San Siro, che vede le parti obbligate a parlare, stanno avvenendo tramite i dirigenti di stanza in Italia come Antonello e Fassone. Mai c’è stato un contatto tra i vertici più alti, per queste decisioni e per nessun’altra. Tantomeno un rappresentante della famiglia Zhang, sia esso il presente Steven o il lontano patron Jindong, ha mai stretto la mano a Yonghong Li. Una distanza che si vede anche negli affari, se è vero che proprio la riqualificazione del Meazza vede i club su posizioni ancora da chiarire, con l’Inter che vorrebbe capire le intenzioni della controparte entro l’estate (se partecipare agli investimenti o se costruire un impianto di proprietà altrove) e un atteggiamento più attendista da via Rossi. Per ora, in quel medesimo stadio continueranno ad entrare entrambe e il 4 aprile lo faranno assieme, una contro l’altra. Da parte dei nerazzurri la speranza è quella di poter confermare contro il Verona, il 31 marzo, le buonissime impressioni destate nella goleada di Marassi. Il mese passato ai box per infortunio è costato a Icardi l’uscita di scena dalle convocazioni di Sampaoli per l’Argentina, la punta si augura solo temporaneamente

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