Derby di Milano: il 9 febbraio, Peppino Meazza e la legge dell'ex

79 anni fa, nella stessa data della stracittadina che si gioca domenica, il "Balilla" affrontava per la prima volta l'Inter da avversario in una partita passata alla storia

Meazza (a destra) all'ingresso in campo nel derby del 9 marzo 1941

Meazza (a destra) all'ingresso in campo nel derby del 9 marzo 1941

Milano, 4 febbraio 2020 - Corsi e ricorsi storici di un derby, quello di Milano, che domenica 9 febbraio si gioca per la 225esima volta (in campionato siamo a quota 193). Nella storia della stracittadina milanese quella del 9 febbraio non è una data qualsiasi. Esattamente 79 anni fa – il 9 febbraio 1941 – Giuseppe Meazza esordiva con la maglia del Milan dopo aver essere stato, per le precedenti 14 stagioni, l'uomo simbolo dell'Inter. Proprio per questo quel derby è ricordato soprattutto come “la partita di Peppino Meazza” e non solo perchè per la prima volta il “Balilla” affrontava la sua ex squadra ma anche perchè in molti ormai – alla soglia delle 30 primavere – lo davano per finito nonostante pochi anni prima avesse contributo, in maniera non marginale, alla conquista del secondo titolo mondiale con la maglia azzurra.

 

Il "piede gelato"

Meazza aveva lasciato l'Inter al termine della stagione 1939/40. Un'annata disgraziata a causa di un grave infortunio che praticamente gli fece saltare tutto il campionato. Ristabilitosi, tornò al calcio giocato nell'autunno del 1940. Non con la casacca nerazzurra però ma con quella dei cugini rossoneri. Il motivo? Certamente una mal celata voglia di rivalsa da parte di Meazza ma anche la volontà della nuova dirigenza rossonera di rilanciare la squadra dopo un campionato incolore. Dal 14 febbraio 1939, per motivi “politici”, il Milan aveva cambiato nome in Associazione Sportiva Milano per italianizzare il proprio nome. Nome nuovo ma anche nuova dirigenza e quadri tecnici con Umberto Trabattoni nominato commissario e Guido Ara allenatore. La rivoluzione è servita anche in campo grazie ad una massiccia campagna acquisti e cessioni. Il vero botto di mercato però i rossoneri lo fanno a stagione in corso proprio con l'ingaggio di Meazza. Si dice che Peppino non possa più calciare con il sinistro dopo essere stato vittima di una vasocostrizione di natura traumatica di un'arteria, che non permette il regolare afflusso del sangue. In altro parole il campione è stato colpito da quello che, nella vulgata popolare, si chiamava e si chiama il “piede gelato”.

 

All'Arena Civica

L'appuntamento con il destino è il 9 febbraio 1941. Si gioca in casa dell'Inter e quindi all'Arena Civica, perchè fino al 1947 sarà questa la casa dei nerazzurri. Sugli spalti ci sono 25mila spettatori. Meazza si presenta al cospetto della sua ex squadra e dei suoi ex tifosi con la fascia da capitano al braccio e guida il Milano all'ingresso in campo. All'andata ha prevalso l'Ambrosiana (nuovo nome dell'Inter per le stesse “esigenze” di italianizzazione) di misura:1-0 gol di Frossi. Il Milano vuole rifarsi ma l'Ambrosiana, su un campo completamente innevato, parte forte e va avanti 2-0. Nel secondo tempo però i rossoneri, approfittando anche dell'inferiorità numerica dei cugini, prima accorciano le distanze con Gino Cappello e poi pareggiano proprio con Meazza. Sarà questo forse l'unico lampo del Balilla in maglia rossonera, che vestirà per due anni segnando solo nove reti ma quel pomeriggio, all'Arena Civica, il vecchio campione si riprese la scena. Meazza comunque non concluderà la carriera con la maglia rossonera. Finita la guerra e dopo aver giocato anche per Juventus, Varese e Atalanta, tornò all'Inter nella stagione 1946/47 rivestendo il doppio ruolo di allenatore e giocatore. In quest'occasione affronterà il Milan da ex milanista il 16 marzo 1947. A fine campionato si ritirò dal calcio giocato.

 

La legge degli ex

Meazza è stato sicuramente il più celebre protagonista della cosiddetta “legge dell'ex” - che segna sempre contro quella che è stata la sua squadra – declinata al derby milanese. Dopo quel 9 febbraio 1941 però non sono mancati altri esempi. L'ultimo? Ha visto protagonista uno dei probabili interpreti della stracittadina che si giocherà domenica prossima. E' il 6 maggio 2012. Ibrahimovic, ex interista con la maglia rossonera, trasforma un calcio di rigore sotto la curva nerazzurra dopo un memorabile siparietto con Julio Cesar. E' il gol del momentaneo pareggio rossonero dopo il vantaggio iniziale di Milito. Finirà 4-2 per l'Inter con tripletta dell'argentino e gol di Maicon.

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