di Francesca Cozzi
Milano, 2 novembre 2013 - Vargas prima e Borja Valero poi hanno crocifisso il Milan. Ennesima sconfitta dei rossoneri, la quinta stagionale, 19 i gol subiti, due in più rispetto a quelli realizzati. Il Diavolo resta a quota 10 punti a ben 18 punti dalle inseguitrici della Roma capolista. E l’amarezza per questo inizio campionato deludente ha travolto tutti. I tifosi hanno iniziato la loro personale protesta contro la società colpevolizzandola di un mercato fatiscente che non ha portato rinforzi a centrocampo e in difesa. Anche Galliani fatica a proteggere la squadra e una volta subito il raddoppio, si è alzato dagli spalti abbandonando lo stadio. Una sconfitta pesantissima che non aiuta il morale in vista della sfida Champions al Camp Nou contro il Barcellona mercoledì sera. Dal canto suo la Fiorentina ha fatto la partita perfetta: ha fatto male nei momenti giusti e si è coperta gestendo il vantaggio. Massimo risultato con il minimo sforzo.
A complicare ancora di più la situazione ci ha pensato Balotelli. Diffidato ha rimediato un giallo per un fallo inutile su Neto. Ed ora dovrà saltare la prossima sfida contro il Chievo. SuperMario non è ancora uscito dal tunnel, anche oggi si è reso protagonista di errori grossolani cercando smaccatamente un rigore troppo forzato. Unica scusante i buu razzisti che i tifosi viola hanno rivolto a lui (preso di mira anche con fischi e cori), Niang e Muntari. Ma nessuna annuncio dallo speaker durante la gara che ha lasciato correre senza richiamare all’ordine i fiorentini.
LA FESTA AD AMBROSINI - Accoglienza caldissima per l’ex capitano rossonero nella serata del suo ritorno a San Siro con la maglia viola. La Curva Sud gli dedica uno striscione di riconoscenza per i tanti anni passati a lottare per il Milan: “Grazie Ambro! 18 anni di gloriosa carriera, hai inciso il tuo nome nella storia rossonera, più che un saluto oggi ti dedichiamo il giusto tributo”. Applausi scroscianti da tutti i tifosi presenti che hanno voluto riabbracciare la loro ex bandiera. Ci teneva Abbiati a scendere in campo oggi, ha stretto i denti e ha cercato di recuperare dall’infortunio. La tenacia è più forte del dolore e per 33’ si è imposto di restare in campo, poi la ragione ha avuto la meglio e ha dovuto abbandonare la gara anche qui nell’ovazione dei rossoneri.
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