Milano, 21 luglio 2013 - Non c'è fretta, ma solo la voglia di fare le cose migliori. Senza passi falsi. Per ora fra Massimo Moratti ed Erick Thohir esiste una stretta di mano virtuale sulla trattativa che dovrebbe trasferire la grande maggioranza delle quote del club nelle mani del magnate indonesiano. Il petroliere milanese fa fatica ad ammetterlo, ormai però si è fatto convincere dall’amico Marco Tronchetti Provera (il vero “deus ex machina” della trattativa), dal cugino di questi Marco Gastel (uno degli uomini Pirelli) e dall’analista finanziario Carlo Salvatori. Lo ha confermato mercoledì pure agli onorevoli dell’Inter Club Parlamento (rivelando pure che «fra 3 anni Mourinho potrebbe tornare sulla panchina nerazzurra»), ma prima di mettere nero su bianco il patron pretende di definire ogni dettaglio.

Dopo aver fatto redigere dagli analisti della banca d’affari Lazard un dossier in cui si illustravano ai potenziali acquirenti tutte le grandezze dell’Inter, la Proprietà si è concentrata sugli aspetti giuridici della contrattatzione. Da un paio di settimane negli studi legali di Cleary Gottlieb (punto di riferimento dei Moratti, visto che si tratta dello stesso pool di avvocati che si è occupata della cessione delle quote Saras a Rosneft) e Inner Circle (per conto di Thohir, la sede è a Londra dove il presidente dei meneghini starebbe trascorrendo il weekend...) si è passati alle scritture dei preliminari dell’accordo per il passaggio del 75% delle azioni agli asiatici. Un lavoro non semplice vista la delicatezza e la complessità dell’operazione, con una serie di clausole (fra queste ne rileviamo un paio: la prelazione concessa a Moratti di ricomprare il club qualora Thohir in futuro volesse lasciare e la garanzia di un posto nel CdA e magari all’interno della società per Angelo Mario Moratti, figlio del patron) e obblighi (la proporzione con cui le parti si accolleranno i debiti dell’Inter).

Se l’accordo definitivo non arriverà entro la fine del mese, allora tutto verrebbe spostato all’inizio di settembre (dopo la chiusura del mercato). Nel frattempo il tycoon indonesiano sta già pensando al nuovo assetto societario: c’è il progetto di riportare Leonardo per assegnargli un importante ruolo dirigenziale, c’è l’idea di richiamare Oriali come punto di riferimento per lo spogliatoio. Incerto il futuro di Branca, c’è da capire pure se Zanetti, a queste condizioni, davvero potrà fare il vicepresidente una volta appese le scarpette al chiodo.

Anche per affrontare queste problematiche non si può escludere che Thohir decida di incontrare l’Inter negli Stati Uniti, in occasione dell’imminente tournée dei nerazzurri. Questo perché l’affare che si va delineando diventa sempre più globale, visti gli interessi dell’indonesiano in Asia, Europa e America (dove controlla la maggioranza del DC United di calcio e il 15% dei Philadelphia 76ers di basket). Il conto alla rovescia è iniziato.

di Giulio Mola