Madrid, 11 marzo 2014 - Troppo Atletico e il Milan deve arrendersi, dicendo addio alla Champions. (LEGGI LE PAGELLE). I rossoneri hanno provato a ribaltare il risultato dell'andata, ma i ragazzi di Simeone hanno passeggiato con facilità su un Milan privo di un attaccante puro capace di fare la differenza (inguardabile Balotelli) e dall'evidente inferiorità di condizione fisica. Pronti via ed è subito doccia fredda: dopo 150'' Essien perde palla ingenuamente, Koke crossa in area e Diego Costa (sempre lui) completamente perso da Rami, trova la deviazione vincente in spaccata.

Il Diavolo si lecca le ferite e cerca di rialzare la testa, affacciandosi per la prima volta nella metà campo dei padroni di casa dopo il 20'. E come un lampo è arrivato il gol di Kakà di testa, una dichiarazione d'amore al Milan e una boccata di speranza per la qualificazione. Con un altra rete il Diavolo sarebbe passato, ma l'entusiasmo è morto poco dopo con il gol di Arda Turan. Da lì in poi è stata goleada dei padroni di casa (a segno anche Raul Garcia e ancora Diego Costa) che hanno dato lezioni di calcio ai rossoneri. Finisce 4-1 ed è una badosta dura da digerire.

L'Atletico ha espresso miglior gioco, miglior condizione, ha fatto vedere che giocare al calcio è facile e divertente se si hanno a disposizione uomini di qualità e seri (il riferimento è a Balotelli che ancora una volta non è riuscito a ricoprire il ruolo di leader. Nervoso e indisponente ha complicato ulteriormente la partita ai suoi compagni). Il Milan esce dalla Champions, l'Italia non ha nessun rappresentante nelle fasi finali della Champions League. La partita di ieri e l'esclusioni degli altri club (Juve e Napoli) in precedenza sono l'immagine di un calcio in declino che faticherà a riemergere dalla mediocrità in cui è caduto.

Francesca Cozzi