Milano, 27 ottobre 2013 - Torna alla vittoria l’Inter e torna Mazzarri davanti alle telecamere dopo che con il Torino aveva preferito non esprimersi a causa dei presunti errori arbitrali. Ma l’allenatore, nonostante le quattro reti dei suoi, non è totalmente soddisfatto: «Siamo partiti bene almeno fino al 2-0, poi troppe giocate per la platea perché ci specchiavamo. Si sono fatte ingenuità che si potevano evitare, perché in questo calcio non bisogna mai abbassare la guardia. L’attenzione è calata soprattutto nel finale dei tempi, anche perché la squadra è giovane. Sono bravi, si gioca bene, fin quando siamo stati tutti concentrati abbiamo fatto una grande partita. Appena abbiamo allentato la tensione e preso dei gol. Ma se vogliamo restare ai vertici dobbiamo evitare certe situazioni. L’espulsione di Belfodil? Bisogna evitare di rispondere a certe provocazioni, un ragazzo maturo viene via...».

Visibilmente soddisfatto dall’esito del match invece Cambiasso, perché le difficoltà affrontate nelle ultime partite sono solo un ricordo: «Non ci soffermiamo mai al passato, ma ragioniamo gara per gara. Sapevamo benissimo cosa dovevamo fare e abbiamo regalato una buonissima prestazione». Il capitano con il Verona ha ritrovato anche la gioia del gol… con una particolare dedica a Cordoba: «Ivan è stato operato per una peritonite. Ci manca e speriamo di riaverlo il prima possibile perché la sua presenza è importante e ci aiuta molto». Nonostante la prova convincente contro l’Hellas, Mazzarri non è sembrato affatto soddisfatto della fase difensiva e più volte ha rimproverato la retroguardia nerazzurra. Cambiasso a riguardo però preferisce non esprimersi perché «non è facile pensare agli aspetti negativi dopo una vittoria come questa. Abbiamo fatto gran parte di quello che il mister ci ha chiesto». Un regalo al presidente Moratti presente in tribuna. La squadra gli ha dimostrato sul campo la propria riconoscenza per quanto fatto in diciotto anni di proprietà.

Oltre al passaggio di proprietà e ad un’Inter capace di tornare al successo, ci sono comunque i tifosi a far notizia. I supporters nerazzurri, infatti, hanno voluto interpretare a modo loro l’appello congiunto di Inter e Milan. La Curva Nord ha dimostrato di non voler in alcun modo accettare i recenti provvedimenti adottati dalla Figc. Solo uno striscione aveva il compito di dar loro voce: «Il progetto è chiaro: ci volete come non saremo mai… così seduti in silenzio» E per tutta la prima mezz’ora gli ultras nerazzurri hanno dimostrato, a modo loro, quanto la norma sulla discriminazione territoriale sia effettivamente discutibile. Divisi in due perfette metà, hanno alternato cori contro loro stessi: “Noi non siamo milanesi” (sollevando lo striscione “Questo si può”), a cori contro i napoletani (con lo striscione “Questo non si può”). Il tutto per mettere in evidenza le falle presenti nella normativa.

“E adesso quale parte di curva pensate di chiudere?” la scritta cubitale a chiusura della protesta. Ora, secondo la recente modifica alla normativa, la Curva Nord (nella sua totalità) rischia effettivamente la chiusura. Essendosi ripetute espressioni di discriminazione territoriale entro l’anno solare dall’ultima sanzione, il Giudice Tosel propenderà per la squalifica del settore. C’è da immaginarsi che anche gli ultras rossoneri questo pomeriggio continueranno la battaglia tra tifo e sistema calcio, ritrovandosi nella medesima situazione dei cugini. La guerra è soltanto all’inizio.

Sul fronte dell’ordine pubblico da segnalare invece qualche scaramuccia prima dell’inizio della partita da parte dei tifosi veronesi che hanno compiuto alcuni danneggiamenti, poi le forze dell’ordine li hanno inquadrati e hanno scortato il loro ingresso allo stadio.