Shorty e la lunga marcia per Milano: "Ora sogno Giorgia e Concato..."

Dopo Londra, X Factor e Sanremo, si esibirà prima a Milano per l’Estate Sforzesca, poi a Brescia e a Varese

Davide Shorty

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Milano - Più che cantautore, rapper e producer, Davide Shorty è l’emblema di una musica italiana sempre più multietnica e multiculturale. E quella "Regina", con cui s’è piazzato secondo fra le nuove proposte dell’ultimo Festival di Sanremo, incassando ben tre riconoscimenti, prosegue un cammino iniziato dal musicista siciliano undici anni fa col trasferimento a Londra, la creazione di una sua prima band e il terzo posto nel 2015 nella nona edizione di X Factor. Il suo "fusion. tour" deposita Shorty, Sciortino all’anagrafe di quella Palermo dov’è nato 32 anni fa, questa sera sul palco dell’Estate Sforzesca di Milano, domenica prossima al cortile del Palazzo del Broletto di Brescia, nell’ambito del festival Jazz On the Road, e il 29 luglio ai Giardini Estensi di Varese per il Black & Blue Festival. Davide, il riscontro del Festival è stato quello che si aspettava? "Quando ad ottobre dell’anno scorso ho iniziato il percorso di Sanremo, non avevo alcun tipo di aspettativa. Avevo solo una visione: salire su quel palco ed esibirmi al massimo delle possibilità con un brano che mi rappresentasse al massimo. E questo l’ho fatto. Mi è spiaciuto solo non aver potuto portare, causa pandemia, la mia band sul palco dell’Ariston". In tour il gruppo ce l’ha. "Era da luglio del 2018 che non suonavamo assieme e ritrovarci sullo stesso palco è stato fantastico. Milano sarà una data ancora più intensa, vuoi per la presenza di tanti amici che di ospiti speciali. Quando suoni a casa l’emozione è forte e per me, anche se vengo da un’altra parte d’Italia, Milano è un po’ casa. Una città che adoro anche se con dei ritmi che, a volte, mi inquietano un po’". Il legame è di vecchia data. "Sul palco del Castello Sforzesco ho lasciato un pezzo di cuore già quando ci suonai col mio vecchio gruppo “Retrospective For Love”. Avevo 17 anni". Eseguirà tutto l’ultimo album "fusion."? "Un paio di pezzi li tolgo. Quello con Serena Brancale, ad esempio, perché lei non potrà essere della partita. E poi non mi va di fare uno show troppo lungo; i tempi non sono ancora maturi per suonare due ore-due ore e mezza". Potendo avere un paio di ospiti con cui non ha mai lavorato, chi chiamerebbe? "Fabio Concato e Giorgia, due artisti che stimo moltissimo".

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