Altro che morto: il rock a Milano fa il pieno di grandi

In arrivo al Mind Florence + The Machine, The 1975, Twenty Øne Piløts e Billie Eilish

Florence + The Machine

Florence + The Machine

Milano, 21 agosto 2019 - Il Mind, l’Innovation District all’Area Expo si prepara a surfare sull’onda del grande rientro dalle vacanze riattaccando la spina a Milano Rocks, la due giorni ad alto volume che quest’anno offre al popolo di Rho Florence + The Machine e The 1975 il 30 agosto, Twenty Øne Piløts e Billie Eilish il giorno successivo. Tenuto conto dell’estate tiepida quando al flusso di grandi artisti in tour, che ha comportato il ridimensionamento di alcuni festival europei e addirittura lo stop (temporaneo) di altri come l’i-Days, si tratta di un cartellone di grande rilievo.

È passato un decennio da quando le tredici canzoni di “Lungs” hanno imposto la rossa Florence Leontine Mary Welch, figlia di un dirigente pubblicitario e di una studiosa d’arte rinascimentale innamorata dell’Italia, negli ambienti che contano, valendole raffronti con monumenti di ricercatezza come Fiona Apple e Kate Bush. E i consensi incontrati in primavera dalle prime due date italiane di questo High As Hope Tour, a Bologna e Torino, dicono che l’attenzione attorno a lei e alla band è sempre altissima. «High as hope» racconta una stabilità raggiunta a fatica. «Finito il tour di “Lungs” passammo subito alla realizzazione del successore “Ceremonials” e all’organizzazione dei relativi concerti» ricorda Miss Welch. «Un’attività frenetica che non mi dava troppi motivi per smetterla con l’alcol e con le droghe. Finché un giorno il mio lui non s’è stufato e m’ha mollata, lasciandomi ai piedi di un calvario che sta nelle canzoni del nostro terzo album “How big, how blue, how beautiful”; mi sono ritrovata a traversare Inferno e Purgatorio nello stesso momento, ma penso di aver imparato la lezione». Ora però, in questa sua concezione dantesca della vita, l’eroina di Florence+The Machine si vede presumibilmente in Paradiso. Stesso discorso per i Twenty Øne Piløts, transitati pure loro da Bologna nella prima parte del 2019 con un sold-out che lascia pochi dubbi sul fatto di essersi lasciati alle spalle l’etichetta di “più grande band dell’anno di cui non avete mai sentito parlare”, come ebbe a definirli la rivista Rolling Stone, per afferrare il successo con entrambe le mani.

Florence sarà preceduta in scena dai The 1975 di Matthew “Matty” Healy, in procinto di tornare in radio con quel «Notes on a conditional form» sul mercato il prossimo febbraio. Il duo formato da Josh Dun e Tyler Joseph (il nome Twenty Øne Piløts arriva da Erano tutti miei figli, dramma di Arthur Miller) saranno invece preceduti dalla imperatrice dei social Billie Eilish, già transitata lo scorso inverno sul palco di un Fabrique assediato da torme di irriducibili con mamma al seguito. Prova ne sia il fatto che sul mercato secondario i biglietti per la prima giornata di Milano Rocks si trovano a prezzo scontato, quelli per la seconda a prezzo più che raddoppiato. «Le sta succedendo esattamente quanto accaduto ai Nirvana nel 1991», ha sentenziato Dave Grohl dei Foo Fighters, iniziato al culto della diciassettenne californiana dalle figlie. «Le gente si chiede: il rock è morto? Quando vedo personaggi come Billie Eilish, capisco che il rock non è ancora morto». E se lo dice lui…

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