Machine Gun Kelly al Forum di Assago: "Sono l’uomo dalle nove vite"

Tutto esaurito nel tour e nell’unica tappa italiana per l’ex bad boy della musica Dopo l’eroina, la rinascita fra rap e pop punk fino all’amore con Megan Fox

Machine Gun Kelly, 32 anni, all’anagrafe Colson Baker

Machine Gun Kelly, 32 anni, all’anagrafe Colson Baker

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Eccolo il salvatore del “punk rock” in concerto al Forum di Assago. Tornato in vetta alle classifiche ad agosto con il singolo “9 Lives”, Machine Gun Kelly sbarca stasera a Milano per l’unica tappa italiana del suo rutilante Mainstream Sellout Tour , esaurita già da mesi. L’uomo dalle “nove vite”, all’anagrafe Colson Baker, è infatti uno dei rocker più in voga del momento, come confermato dall’andamento dell’ultimo album “Mainstream sellout”, uscito a marzo sulla scia anche dei clamori suscitati dall’ufficializzazione del fidanzamento con Megan Fox, con cui faceva coppia ormai da un paio d’anni. Ex eroinomane, dopo aver tentato di spararsi in bocca durante le riprese di un film in Bulgaria mentre era al telefono con la stessa Fox in preda ai fantasmi delle sostanze, Colson s’è chiuso in “rehab“ e ne è uscito rigenerato. A Cleveland ha aperto una caffetteria, The 27 Club, convinto che una tazzina di espresso sia meglio della droga e, come tutti quelli che hanno camminato sul ciglio dell’abisso, guarda oggi con altri occhi al mondo che gli gira attorno.

Anche se quella con la statuaria Megan rimane una paparazzatissima favola dark fatta di première e red carpet. Come attore, Baker tre anni fa ha interpretato un credibile Tommy Lee in “The dirt”, film biografico sui Mötley Crüe diretto da Jeff Tremaine. Ma le sue esperienze sul set vanno da “Captive state” di Rupert Wyatt a “Project power” di Henry Joost, da “Beyond the Lights - Trova la tua voce” di Gina Prince-Bythewood, suo debutto sul set nel 2014, a “Il re di Staten Island” di Judd Apatow. Machine Gun Kelly, che al Forum ha come ospiti speciali Iann Dior e 44 Phantom, è nato a Houston da genitori missionari che lo hanno trascinato in giro per il mondo fino a quando sono finiti a Denver, dove Colson ha trovato la sua strada provando a ad andare oltre le liti familiari con DMX ed Eminem sparati in cuffia a tutto volume. L’ingresso nel mondo della musica l’ha fatto a New York vincendo battaglie di freestyle che nel 2011 gli hanno fruttato il primo contratto con la Bad Boy Records di Puff Diddy. Dopo quattro album rap, due anni fa è entrato nella fase pop punk con “Tickets to my downfall”, in vetta delle classifiche. Il resto l’hanno fatto i concerti e il gossip.

 

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