Milano, gioia di vivere (e di cantare) di Lana Del Rey al Forum di Assago

Anti trumpiana della prima ora, la cantante ha reagito al sessismo dei tempi dedicando a tutte le donne quell’indignata “God bless America - and all the beautiful women in it”

Lana Del Rey

Lana Del Rey

Milano, 11 aprile 2018 - Ai tempi di “Born to die”, nata per morire, Lana Del Rey aveva il cuore di tenebra di un personaggio di Raymond Chandler, anzi “un riflesso dei nostri incubi collettivi sul cinismo e la falsità americana”, come si scomodò a definirlo il New York Times, mentre stasera sbarca al Forum di Assago col suo LA to the Moon Tour per raccontare la “gioia di vivere” che lega le canzoni di quel “Lust for life” dato alle stampe in estate strizzando l’occhio ad un mood anni Sessanta molto più congeniale al suo animo attuale. E se quel “non fidarti di nessuno” che Lana, al secolo Elizabeth Woolridge Grant, porta tatuato sulla mano sinistra è un retaggio dei tempi in cui presidiava manu militari le pagine dei giornali di gossip grazie a brani poco ottimisti come la stessa “Born to die” o “Summerime of sadness” (testi tristi e animo inquieto in pieno genere “Hollywood sadcore”) o ad interviste in libertà in cui ammetteva “vorrei essere già morta”, la “M” che porta sulla mano sinistra accanto alla parola “paradiso” è un omaggio alla nonna materna Madeleine Hill che, ovunque si trovi, sembra essere riuscita nell’impresa di riconciliarla con se stessa.

«Amo la vita e da qualche tempo frequento solo persone positive, che mi entusiasmano e mi fanno stare bene», assicura Lana-Elizabeth. «Pure la musica ora ha più colori, più luce; non che in quella di prima non mi riconoscessi, ma forse era la gente a non immedesimarsi più di tanto in quel che cantavo. Così in “Lust for life” ho cercato un apporto con le canzoni più rilassato”. Anti trumpiana della prima ora, la cantante ha reagito al sessismo dei tempi dedicando a tutte le donne quell’indignata “God bless America - and all the beautiful women in it” che finora ha eseguito finora solo davanti al pubblico di casa. Il cammino europeo del LA to the Moon Tour inizia proprio stasera da Milano, città che ha accolto spesso l’artista ai tempi della relazione con il regista Francesco Carrozzini, figlio dell’ex direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani (oggi fidanzato con Bee Shaffer, secondogenita dell’onnipotente Anna Wintour, direttrice di Vogue America), e dove ha ancora diversi amici. Seratona quella del Forum per la presenza pure di un’altra afflitta di lusso quale Cat Power nei panni di supporter (in scena alle 20).

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