Jack Savoretti: "Io a Sanremo da concorrente? Mai dire mai..."

L'artista in redazione presenta l’album "Europiana" e la cover di "Io che non vivo senza te". "Presto tornerò agli Arcimboldi"

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Milano - È un regalo ai fans quel "Europiana Encore Italian Limited Edition" in versione doppio vinile che Jack Savoretti è venuto a presentare al Giorno. Versione espansa dell’album "Europiana", "Europiana Encore" era uscito sul mercato internazionale a maggio, accompagnato in radio da una cover della "Io che non vivo (senza te)" di Pino Donaggio. "Ho registrato l’album originale durante il lockdown patendo molto la mancanza del viaggiare, ma anche di poter dare i miei figli i ricordi che ho avuto io il ragazzino; quelli delle vacanze estive al mare in Spagna, in Francia, ma soprattutto in Italia" racconta Savoretti, 38 anni. "Per questo ho deciso di arricchirne la ristampa celebrando la musica europea, riscoprendo le canzoni che associo alle memorie più belle della mia giovinezza".

A cosa ha portato questo processo? "Mi sono trovato immerso in un mondo di musiche favolose in bilico tra Serge Gainsbourg e Mogol, Julio Iglesias e Pino Donaggio, i Gipsy Kings e Giorgio Moroder. Chiamandomi Savoretti, in molti mi chiedono quali siano le canzoni italiane che prediligo e così ho pensato a quelle che hanno influenzato non solo me, ma la musica angloamericana in genere. ‘Io che non vivo (senza te)’ è una di queste, basta pensare alla mega hit in cui la trasformò Dusty Springfield".

Edizione originale, ristampa, limited edition italiana, quanta vita ha ancora davanti questo disco? "‘Euriopiana’ l’abbiamo realizzato negli studi di Abbey Road nel momento forse più critico della pandemia. È andato al numero uno in Inghilterra ed eravamo pronti a sciogliere le vele quanto il mondo s’è richiuso. Così s’è posto il dilemma se passare ad un nuovo progetto o credere ancora in questo e portarlo nei teatri come merita. Abbiamo scelto questa seconda strada, arricchendo il repertorio con l’aggiunta di nuova musica che ho chiamato ‘Europiana encore’ come se, a fine concerto, ci fosse un bis".

Il 12 dicembre arriva in concerto agli Arcimboldi. "Abbiamo debuttato in Inghilterra un paio di mesi fa, senza sapere cosa aspettarci. Ed è stata probabilmente una delle esperienze più belle della mia carriera. Sul palco e dietro le quinte respiravi proprio la felicità di essere riusciti a sopravvivere a due anni difficilissimi. In Inghilterra (come pure in Italia, mi sembra) il sostegno del Governo al mondo dello spettacolo in crisi è stato, infatti, piuttosto scarso".

Il suo proposito di scrivere una canzone in italiano è ancora in piedi? "Sì e sto lavorando qui a Milano proprio a questo con un bravissimo cantautore, Simone Zampieri (The Leading Guy, ndr ). Tra canzone inglese e italiana, infatti, l’approccio con la musica è diversissimo. In questo momento all’estero c’è molto entusiasmo per la canzone italiana, che ha voltato pagina senza però dimenticare la sua grande tradizione".

Nella canzone italiana, però, rimane una costante: Sanremo. "Ci sono stato tre anni come ospite degli Ex-Otago nella serata riservata alle collaborazioni. Tornarci da concorrente? Mai dire mai...".

E se andasse, chi vorrebbe come ospite? "La cantautrice francese Clara Luciani, altra mezza italiana che vive all’estero come me".

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