Isteresi, la band torna 'Più forte' di prima. Contro la mafia e i compromessi/ VIDEO

Esce il video dell'ultimo singolo della band pop-rock pronta a portare anche a Milano la sua musica impegnata

Gli Isteresi

Gli Isteresi

Milano, 1 agosto 2019 – Andrea è una ragazzina minuta. Il suo sogno, giocare a calcio con i compagnetti maschi. Ma figuriamoci. Con una femmina, a calcio nessuno ci vuole giocare. Eppure Andrea non molla. Cade e si rialza. Si allena, diventa calciatrice e un sacrificio sopra l'altro arriva a indossare la maglia della Nazionale.

“Più forte” di prima. Come il titolo dell'ultimo singolo degli Isteresi, band pop-rock (e influenze hard rock e pop italiano) cresciuta nel garage tra le conserve della nonna, made in Sicilia ma con il navigatore puntato verso Milano (passando per Roma) per “spostare il nostro messaggio”. “Più forte” è come “quella bevanda che ti dà le energie per andare avanti”. E oggi esce il video di questo pezzo capace di viaggiare su due binari emozionali. Che sa tenerti compagnia con una musica orecchiabile, ma che ti permette pure di fermarti e riflettere.

Perché “ogni individuo ha il dovere di rialzarsi più forte – è convinto Andrea Colaleo, il (porta)voce del gruppo -. Con un filo rosso che unisce il video al testo: nella vita ci si rimette in piedi una volta in più di quante si è caduti”. Serve la testa dura. E “noi ce l'abbiamo. La nostra forza è la testardaggine. Anche per difendere la nostra libertà”. Lo dice con orgoglio, Andrea. Marcando la voce su ogni sillaba. Come a sottolinearla con l'evidenziatore. E' l'impegno. Uno stile di vita. Per gli Isteresi (che oltre ad Andrea sono Mario Brangiforte alla chitarra, Orazio Marazzotta al basso, Antonio Menzo alle tastiere e all'elettronica, e Luigi Chiovetta alla batteria) “la musica italiana non è soltanto sole, cuore e amore. La musica è anche politica. E' impegno”.

Come lo era il cantautorato – quello vero – degli anni Settanta. E loro, che vengono dal cuore della Sicilia, parlano di migranti, di sociale, di diritti. E di mafia. Del resto il loro secondo lavoro in studio - “Casa Nostra” - fa la smorfia a Cosa Nostra. Gli Isteresi non si girano dall'altra parte. E nel loro piccolo “vogliamo tenere la schiena dritta come fecero Mario Francese, Viola Torre, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e i ragazzi delle loro scorte”. Vanno nei pub a raccontare “la bellezza di poter vivere la Sicilia nella legalità. Ricordiamoci che la mafia non è (solo) quella che spara. E' un atteggiamento. Anche chi salta la fila in Posta ha un atteggiamento mafioso”. Andrea & Co. Di “file” e porte in faccia ne hanno prese, ma “non siamo disposti a scendere a compromessi per far conoscere la nostra musica”.

Il loro interesse è diffondere un messaggio: “Non vogliamo cambiare le idee, ma muovere le coscienze”. Senza correre troppo dietro la fama. Sono le loro canzoni a parlare per loro. E ad emozionare. In un disco che ha fin troppe potenzialità. Ogni traccia potrebbe benissimo essere un singolo. Non a caso “Più forte” è il quinto singolo estratto da “Casa Nostra” dopo “Ancora un Bacio”, “Sogni Migliori”, “Ho Bisogno di Te” e “Casa Nostra”. “Dopo l'estate ne usciranno altri due – anticipa Andrea -. Con l'obiettivo di Sanremo 2020 e di un nuovo album”. Nel frattempo, si suona dal vivo. Inseguendo “sogni migliori” anche a nuove latitudini. Tanto, “ovunque sei, sulla testa hai sempre lo stesso cielo”.  

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