Guè e il nuovo album Madreperla: "Vorrei che papà potesse vedermi adesso"

La lezione dell'artista in Triennale per presentare l'ultimo lavoro. Poi via a Sanremo, "sperando di non fare la fine di Schettino"

Milano - "Mio padre se n’è andato senza vedermi che riempivo il Forum…" Rimpianti di una star dell’urban. Parla pure di assenza, infatti, il nuovissimo album di Guè "Madreperla", presentato ieri in Triennale con una masterclass sul mestiere del fabbricante di rime e ascoltabile in anteprima stasera alle 21 nel corso di un evento pubblico in Piazza Affari. Quel riferimento familiare sta in "Lontano dai guai", uno dei brani di punta del disco, condiviso con Mahmood. "Tutti abbiamo dei rammarichi – spiega Cosimo Fini, in arte Guè –. Non sono riuscito a far vedere a mio padre fin dove sono arrivato e questo mi pesa, ma sono cose che credo pesino a tutti. Sono sul campo da tanto ho fatto tante scelte controverse, tanti errori, ma ripudio l’ipocrisia dello star system italiano, pieno di ambiguità, e mi comporto di conseguenza". Un anno dopo "Gvesus", Guè riparteda Guè, con la complicità di Paky, Anna, Sfera Ebbasta, Mahmood, Massimo Pericolo, Benny The Butcher, Napoleone, Rkomi, Marracash e Jerry Calà nei panni di un direttore d’albergo protagonista del video promozionale. Nel disco “Mollami pt. 2“ strizza l’occhio da vicino a “Here comes the hotstepper“ di Ini Kamoze; “Chiudi gli occhi“, co-prodotta da Shablo, utilizza un sample di “Amore impossibile“ dei Tiromancino e “Mi hai capito o no?“ rielabora la (quasi) omonima cover italiana della “I Can’t Go for That (No Can Do)“ di Daryl Hall & John Oates, fatta da Ron nel 1983.

Quanto conta la strada? "A me ha dato dei codici e dei valori che mi hanno arricchito. Anche se avevo la fortuna di venire da una famiglia colta e quindi con a portata di mano strumenti adeguati ad interpretare la realtà".

Il rap italiano può sognare il mercato americano? "No. Perché Oltreoceano non ci va neppure quello inglese, che linguisticamente è molto più agevolato. Ci vanno i Måneskin, ma loro sono rock e hanno quindi davanti una strada meno ardua".

Che impressione le ha fatto il “caso“ Madame? "Madame, come Fedez, sono presenti sempre e comunque sui social e se dici la tua su ogni cosa, poi non puoi sperare che non accada lo stesso con te. A prescindere dal suo sbaglio, perché sbaglio è stato, mi ha colpito la sassaiola mediatica a cui è stata sottoposta. Non si può sparare così su una ragazza di vent’anni".

Lazza a Sanremo l’ha sorpresa? "Lui è fortissimo. Ha venduto tanti dischi e Sanremo può rappresentare un mezzo per arrivare alla grande popolarità, ma forse ha fatto questa scelta troppo presto. Fossi stato il suo management l’avrei sconsigliato".

Lei al Festival, però, ci andrà. "Ci sono già stato come ospite di Mahmood nel 2019 in un’edizione di rottura, un cortocircuito del sistema. Ci torno pure quest’anno, come ospite giovedì 9 sulla nave con un set di venti minuti. Sperando di evitare l’effetto Schettino".

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