Giusy Ferreri: "Le mie canzoni ad alto tasso d’autore"

La cantante racconta in redazione al Giorno l’ultimo album Cortometraggi. E pensa al tormentone estivo

Giusy Ferreri, all’anagrafe Giuseppa Gaetana Ferreri, 43 anni, lanciata da X Factor

Giusy Ferreri, all’anagrafe Giuseppa Gaetana Ferreri, 43 anni, lanciata da X Factor

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Milano - Giusy in redazione. È una Ferreri delle grandi occasioni quella che, nell’attesa di tornare a vestire stasera su RaiUno i panni di tutor davanti alle telecamere di “The Band”, racconta in redazione al Giorno il suo ultimo album “Cortometraggi”. "Mi piaceva l’idea di un titolo cinematografico, soprattutto in relazione a canzoni ad alto tasso cantautorale come queste" assicura l’interprete palermitana trapiantata prima ad Abbiategrasso, poi a Corbetta, poi a Vigevano ed ora "in un villaggio di sessanta anime tra Vigevano e Novara, da un lato un po’ felliniano e dall’altro un po’ gotico alla Tim Burton". Anzi, alla Ermanno Olmi. "Perché certe volte sembra proprio di stare sul set de ‘L’albero degli zoccoli’".

Dopo cinque anni di relativo silenzio, ha scelto di tornare con un album grandi firme. "Con Diego Mancino e con Marco Masini avevo avuto modo di collaborare già nel precedente ‘Girotondo’, me mentre Bungaro aveva firmato nel 2011 la ‘Il mare immenso’ del mio primo Sanremo. Ma fra gli autori figurano pure Giovanni Caccamo e quel Gaetano Curreri che ‘inseguivo’ ormai da otto anni".

Disco importante presentato in una cornice importante quale Il Festival di Sanremo. "Mancavo dal 2017. Penso, infatti, che non puoi tornare sul palcoscenico dell’Ariston tutti gli anni, ma solo quando hai un cambiamento da proporre al pubblico. Così è stato con ‘Miele’, scelto per fare da tramite tra il disco e la grande platea del Festival. Mi sono detta, infatti, che un pezzo così avrebbe potuto aiutarmi a raccontare l’intero album, grazie ad alcuni elementi un po’ retrò come il grammofono collocato accanto alla postazione del maestro Melozzi o il megafono usato come facevano i registi di una volta".

Per la cover del venerdì ha scelto Battisti. "Sì, ma ammetto che all’inizio avevo pensato pure ad ‘Always somewhere’ degli Scorpions, brano d’amore molto, molto, bello. Alla fine al Festival della canzone italiana ho preferito puntare su un pezzo italiano di Mogol e Battisti come ‘Io vivrò (senza te)’ con quella espressività e quella cupa drammaticità troppo spesso trascurate oggi nel nome della leggerezza. Tutto col sax e il tocco elettronico di Andy dei Bluvertigo".

In queste ultime stagioni non ha inciso album, ma ha azzeccato puntualmente il tormentone dell’estate. E quest’anno? "Il mio brano da spiaggia e ombrellone lo attingerò da ‘Cortometraggi’. Per una volta senza collaborazioni".

Ma dovendo scegliere il partner di una nuova hit, su chi metterebbe gli occhi? "Su Max Gazzé, artista che stimo molto. Sofisticato e fortissimo".

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