Giulio Wilson: i vigneti toscani, gli Inti Illimani e le "Storie vere tra alberi e gatti"

Il musicista e cantautore porta a Milano il suo nuovo album scritto anche con Roy Paci

Giulio Wilson

Giulio Wilson

Milano - “Nei ricordi c’è un io lontano. A volte anche nostalgico. Ci sono gli sbagli, le emozioni. C’è la nostra storia. Per dirla col linguaggio dei tempi moderni, il ricordo è un database che ci permette di interpretare il futuro e la nostra evoluzione. Perché se non cambiassimo, i ricordi non esisterebbero”.

Giulio Wilson ne ha raccolti di quelli che "arrivano in silenzio quando meno te lo aspetti", storie perse nella memoria. "Storie vere tra alberi e gatti". Come il titolo del suo nuovo album, “un disco abbastanza sofferto, ci sono voluti quasi due anni per dare luce a queste tredici canzoni, più o meno lo stesso tempo che generalmente attendo quando faccio maturare il vino nelle botti di castagno", confessa Wilson, cantautore, musicista, autore tra gli altri per Max Gazzé, Elisa, Ron, Nek e produttore di vini in Toscana, dove coltiva 14 ettari di antiche vigne ristrutturate e convertite in agricoltura biologica.

"Ho preferito scrivere di gatti, cani e alberi piuttosto che di cellulari, alle prese solo con la mia fantasia, davanti a carta e penna, proprio come avrebbe fatto un artigiano fiorentino con delle vecchie assi di ciliegio – racconta -. In questo mondo, in cui tanti parlano e pochi ascoltano, sento di essere fortunato ad aver intrapreso una strada artistica all’insegna delle canzoni d’autore". Musica di esistenza e resistenza. Un disco non semplicissimo, suonato alla vecchia maniera. Canzoni da ascoltare magari davanti a un buon ‘vino da meditazione’. Non è certo un pop d’artificio, ma un album inciso tra Firenze e Santiago del Cile che scardina le chiavi di lettura della musica moderna. Poliedrico come la personalità del suo autore. Un carattere che cerca e trova nuove sfumature grazie anche a illustri collaborazioni con gli Inti Illimani, Roy Paci, I musici di Francesco Guccini e la saggista Sandra Landi.

Influenze che rendono il disco molto orchestrale, fin quasi cinematografico anche se "non ho mai scritto per un film. Eppure mi piacerebbe accompagnare un regista italiano con stile felliniano". Ma per ora ci sono altre storie ancora da raccontare. Ha seminato sperando poi di raccogliere. Ripartendo dalla musica dal vivo. Dal circolo Arci Bellezza di Milano dove suonerà giovedì 30 settembre (concerto alle 21, biglietto 5 euro) per presentarsi: "Uno spettacolo intimo che poi, però, diventa godereccio, ballabile. Un po’ come succede col vino, i primi bicchieri sono in un modo, poi tutto cambia".

 

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