Donatella Rettore: "Torno a Milano, splendida splendente"

Protagonista sul palco di Arena Es . "Che stupida, ho venduto la casa a Città Studi"

Donatella Rettore

Donatella Rettore

Milano - Brivido (divino). "Prima di buttarmi nella lavorazione del disco nuovo, ci tenevo a ricordare che ho scritto pure cose come ‘Il mimo’, ‘Se morirò’ o ‘Di notte specialmente’, canzoni che non hanno avuto forse l’eco di ‘Kobra’ o ‘Splendido splendente’, ma servono comunque a ricordare che la mia non è una ‘carrierina’" spiega Donatella Rettore puntando il dito sulle intenzioni che la riportano a Milano, martedì prossimo, all’Arena Milano Est. "Un concerto che arriva tre anni dopo quello al Carroponte e che mi offre l’opportunità di mettere i puntini sulle i mostrando chi sono". Amadeus l’ha voluta pure a Verona per il suo “Arena ‘60 ‘70 ‘80”. "Volendo omaggiare i Festivalbar del periodo Rai (quelli trasmessi dal ’67 all’82, ndr ) ha pensato pure a me che ne ho vinti due. D’altronde quest’anno cade il quarantennale di ‘Donatella’, che si aggiudicò l’edizione dell’81 con incassi miliardari, e come fai a lasciarmi a casa. Ricordo ancora che, la sera della finalissima, mi venne la febbre per l’emozione". Bei tempi. "Delle grandi vetrine musicali organizzate da Vittorio Salvetti s’è perso il ricordo. Che eccitazione ritrovarsi nel retropalco con Barry White. O con Sting. Il Festivalbar non lo vincevamo solo noi italiani, ma pure tanti stranieri; da Petula Clark a Demis Roussos, da Kate Bush a Gloria Gaynor". Erano gli anni in cui viveva a Milano. "Sì, m’ero comprata casa in zona Città Studi, ma ne avevo pure una a Roma dove stavo invece in affitto. La Milano di allora era splendida splendente, al centro di tutto: l’Ariston, la mia etichetta discografica stava qua, avevo una fortunatissima trasmissione con Ric e Gian ad Antenna 3 e Canale 5 iniziava a muovere i primi passi con grande successo. Quando nel 2019 lavoravo con Amadeus ad ‘Ora o mai più’, per raggiungere gli studi Rai di via Mecenate passavo spesso sotto le finestre della mia ex casa e pensavo: che cretina sono stata a venderla". Con questo Back to the Stage Summer Tour 2021 finalmente ritrova la via dei palcoscenici. "Stare fermi non è semplice, perché un cantante è come un atleta; nei momenti difficili può allenarsi in casa, ma non sarà mai come farlo in pista. Per questo avrei voluto cantare molto di più di quanto i limiti imposti dal virus abbiano permesso". Chi le sogna nel nuovo disco? "Apprezzo moltissimo La Rappresentante di Lista, perché è gruppo pieno d’idee e di voglia di fare. Secondo me Veronica Lucchesi è la più brava cantante in Italia. Migliore anche di Mina. E ho detto tutto". Chi altro le piace? "Colapesce e Dimartino, ma quando non fanno i ‘toy boy’ della Vanoni; centomila volte meglio il pezzo di Fedez e Lauro con Orietta Berti del loro con Ornella. Due autori così talentuosi ad un monumento come lei avrebbero dovuto dare una canzone importante e non quella stupidata".

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