Cristiano Militello: la vita è un tour de 'forse', parola mia

Militello presenta il diario 'Cartelli d’Italia', raccolta di striscioni da ridere: un orgoglio poter arrivare sui banchi di scuola

Cristiano Militello

Cristiano Militello

Milano, 29 agosto 2020 - Cristiano Militello dopo le trasmissioni televisive, i libri, i film e la radio pubblica il suo diario per giovani e meno giovani «per tornare alla normalità segnata da compiti, esami e riunioni e non più dai bollettini e decreti causati dal Coronavirus». Laureato in Scienze Politiche con una tesi sul cabaret ha fatto e continua a far ridere diverse generazioni. 

Nel diario c’è un murales «anno nuovo stessa vita di merd*» siamo a metà 2020 ma è già successo di tutto… «È una scritta quasi profetica direi, l’anno è iniziato nel peggiore dei modi segnato da questa pandemia che ha colpito tutti. Da qui il senso del diario, il voler tornare alla normalità, sono più di 400 foto - una per giorno - per i mesi che ci accompagneranno. Per le foto divertenti siamo stati molto attenti, in questo modo chiunque può averlo senza che possa risultare offensivo».  Dagli striscioni degli stadi alle scritte e cartelli più divertenti… «Lo striscione rimane il mio marchio di fabbrica, fin da ragazzino collezionavo le foto con tante persone strane come me. Con le nuove misure attuate all’interno degli stadi, che hanno reso sempre più difficile portare gli striscioni, i miei ascoltatori hanno iniziato a mandarmi foto di cartelli come se fosse un continuo automatico della mia strada. Lo striscione è diventato una rarità ormai, mentre con lo smartphone ognuno è reporter di se stesso».  Perché proprio un diario?  «Per me è un grande orgoglio arrivare tra i banchi, spero che questo contributo possa accompagnare l’Italia alla normalità con sorriso». Comprare il diario significa fare anche del bene…  «Esatto, acquistando il diario si contribuirà ad aiutare la riabilitazione dei bambini affetti da patologie neurologiche complesse grazie alla Fondazione Tog di cui conosco molto bene la realtà e a cui sono grato per il lavoro che fanno ogni giorno». "La vita è un tour de “forse”" si legge in copertina: qual è il suo messaggio per tutti i ragazzi che hanno sofferto in questi mesi?  «È tutto dalla loro parte. I giovani hanno sofferto perché sono privi di strutture rispetto a noi ma hanno dalla loro che sono fortissimi. Non ci vogliamo fermare: se una volta la risata era in grado di seppellire i problemi ora vorrei che riuscisse a seppellire anche questo virus».  Il suo cartello preferito pubblicato all’interno del diario?  «Sono tantissimi, io li amo tutti, quando abbiamo dovuto sceglierli io non ne avrei tagliato neanche uno. Sicuramente tra i più belli: “L’alcol fa male ma io lo perdono”».   

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro