Cinema-city cresce all’ombra dei grattacieli

Dalle pellicole alle serie tv, dagli shooting alle pubblicità. Gli Studios meneghini si allargano conquistando spazi e puntano al cielo

Uno degli spazi Milano City Studios tra i grattacieli di Porta Nuova

Uno degli spazi Milano City Studios tra i grattacieli di Porta Nuova

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Milano, 2 marzo 2021 - Produzioni cine-televisive, pubblicitarie, musicali, servizi fotografici, eventi per grandi brand. Il coronavirus non ha fermato i Milano City Studios, anzi. Ora ampliano spazi e superfici. Da giugno, quando sono stati inaugurati gli ambienti nel distretto di Porta Nuova, gli studi hanno ospitato serie tv Netflix, convention streaming, tra le tante, di Campari e del team Ducati in vista del nuovo campionato MotoGp, diversi shooting fotografici, da Versace a Geox e Moncler.

Gli ambienti sono nati sull’esempio dei modelli californiani e dotati delle tecnologie più avanzate. Le location sono uniche, con aree di riprese indoor e outdoor di oltre 20mila metri quadrati “a macchia di leopardo” nel distretto di Porta Nuova, cuore pulsante della city finanziaria. Tra i futuri spazi ci sarà la possibilità di ammirare Milano dall’alto riprendendo, telecamera alla mano, lo skyline. "Ma non basta – incalza Andrea Baccuini, ceo di Big Spaces, società che gestisce gli spazi –. Dobbiamo portare a Milano major internazionali che vengano a girare interamente in città serie tv. Ci sono tanti temi di possibili soggetti: dal business alla moda fino al design. Le nostre location dovranno diventare un distretto outdoor di Milano e un city hub della Fiera. Così creeremo anche noi turismo in città". Le nuove aree riguardano strutture della Fondazione Riccardo Catella, in via Gaetano de Castillia, e un “gemellaggio” con uno studio di Bresso gestito da Sts Communication.

"Le serie tv girate nei nostri spazi, a causa anche del Covid, non sono ancora uscite – spiega Baccuini –. Per questo non si possono fare nomi. Ma nei prossimi mesi si potranno vedere sul piccolo e grande schermo, se possibile". Dietro alla società Big Spaces, una cordata di aziende che permettono il funzionamento di tutta la struttura. "Da giugno 2020 ad oggi gli Studios, nel loro complesso, sono stati usati per 165 giorni. Non stupisce il fatto che gli ambienti più richiesti siano stati quelli open, in quanto le produzioni all’aria aperta hanno risentito meno di limiti e impedimenti causati dal diffondersi del virus. Dal giorno dell’inaugurazione ad oggi, fra outdoor e indoor, i nostri spazi hanno ospitato 75 shooting per brand connessi a automotive, finance, moda, food beverage e telecomunicazioni. Più 20 produzioni cine-televisive e pubblicitarie. Il progetto sta dimostrando di avere gambe per correre anche se la strada, di questi tempi, può sembrare in salita. Credo che questo sia un segnale positivo per tutto il Paese, un esempio di come le buone idee possano diventare realtà. E ora si va oltre". Così Milano potrà avere la sua “Emily in Paris” girata in città.  

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