Il soprano Carly Paoli: "Io, stella della lirica a San Siro"

L'artista canterà gli inni per Italia-Inghilterra: le mie due anime in campo e "God save the king"

Il soprano Carly Paoli, 33 anni, questa sera al Meazza per la Uefa Nations League

Il soprano Carly Paoli, 33 anni, questa sera al Meazza per la Uefa Nations League

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Milano - Metà cuore italiano e metà inglese: questa sera sarà il soprano Carly Paoli ad aprire Italia-Inghilterra per la Uefa Nations League allo stadio di San Siro. Calcio d’inizio alle 20.45 e in diretta su Rai1. Canterà dal vivo i due inni nazionali. "Un grandissimo privilegio. E sarà anche la prima volta che verrà cantato "God save the king" in una partita internazionale. Un evento storico: dopo 70 anni dobbiamo tutti abituarci", ricorda Carly.

Italia-Inghilterra: palla al centro, anche per lei. "Sono cresciuta in Puglia e nel Nottinghamshire. Da sempre sono i miei due mondi. Mi sento tanto italiana quanto inglese, e ne vado orgogliosa. L’Italia ha lanciato la mia carriera, penso al concerto alle Terme di Caracalla o all’evento unico al Foro Romano. Il mio brano Ave Maria era stato scelto come canzone ufficiale per l’anno del Giubileo di Papa Francesco. Appena posso torno a casa".

Il suo primo disco si intitola “Singing my dreams”: quando è cominciato il sogno? "Già a 4-5 anni cantavo dalla mattina alla sera. A 9 anni mia mamma mi ha portato a scuola di teatro. Lì mi ha sentito colei che è diventata la mia direttrice musicale e lo è ancora. “Carly ha una voce più grande del suo corpo“: disse a mia mamma, sorpresa. Con gli anni il rapporto si è bilanciato, ma ho capito che cantare era il mio sogno. Non ne ho mai avuti altri. E i miei genitori mi hanno sempre aiutato e accompagnato".

Lei ha cantato anche per la famiglia reale. "Per re Carlo, quando era ancora principe, nel Castello di Windsor. E ho avuto l’onore di lanciare il Giubileo della Regina, cantando “God save the queen“. È un momento storico questo, riempie il cuore l’amore che ha dimostrato tutto il mondo alla regina, in queste settimane. Poche persone riescono davvero a toccare il mondo come ha fatto lei, è impressionante".

E lei ha mai sognato di diventare una principessa? "Guardando i film Disney, come ogni ragazzina. Io ero la Sirenetta, anche se mi piaceva forse ancora di più il personaggio del granchio Sebastian, facevo sempre la sua voce".

Qual è il prossimo sogno che canterà Carly? "Lo sto vivendo il mio sogno. Ho collaborato con artisti grandissimi, come Andrea Bocelli e José Carreras, tornerò il 28 settembre a cantare a “casa“, in Puglia. Ogni momento per me è un tesoro. E ho tantissima fede: ringrazio ogni giorno per l’esperienza che sto vivendo e per avere i miei genitori, che viaggiano sempre con me".

Emozionata per questa sera? La aspetta la Scala del Calcio... "Tantissimo! San Siro è un’esperienza nuova per me, non mi sono mai esibita per un pubblico così grande. Che spero canterà con me. Avevo aperto la partita Italia-Nord Irlanda lo scorso anno, a Belfast, per la qualificazione dei mondiali: è bello vedere gli appassionati di calcio. Canterò a San Siro, come una stella della musica rock, che per una cantante lirica è meno consueto. Un privilegio: non vedo l’ora di incontrare il pubblico".

Qual è il suo rapporto con Milano? "Sono venuta per cantare varie volte durante la Fashion Week (che spero di godermi anche dopo la partita), per l’anniversario di ’Grazia’, e ogni tanto faccio un salto per lo shopping. Adoro passeggiare in città senza dover prendere la macchina, ci sono bellezze ad ogni angolo, oppure bermi un caffè nei tavolini all’aperto: in Gran Bretagna, per il clima, non è così semplice".

Chi tifiamo stasera? "Appena finirò di cantare mi prenderò una sedia e spero di guardarmi una grandissima partita... Che vinca il migliore!".

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