Milano, i Calibro 35 al Conservatorio. Nel segno di "The Maestro" Ennio Morricone

La band studia il compositore. Con collaborazioni importanti: da Joan As Police Woman a Roy Paci, da Alessandro Cortini a Elisa

I Calibro 35 all’esordio nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano

I Calibro 35 all’esordio nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano

Milano, 25 novembre 2022 - "The Maestro", come lo chiamano gli americani, è il protagonista del concerto con cui i Calibro 35 approdano domani sera alla Sala Verdi del Conservatorio. Arrivato sul mercato un paio di mesi fa, infatti, il secondo capitolo del progetto dedicato dalla band ad Ennio Morricone offre suoni e idee ad una serata tutta imperniata sull’epopea di Per un pugno di dollari, La ballata di Sacco e Vanzetti o Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Un viaggio tra celebrati temi del grande schermo che l’album Scacco al Maestro vol. 2 impreziosisce con le collaborazioni di grandi ospiti quali Joan As Police Woman, Roy Paci, Alessandro Cortini ed Elisa.

"Morricone ha un repertorio sconfinato che per noi è materia di studio e ricerca da una quindicina di anni, circondato da un’anedottica sul suo modo di lavorare che contribuisce ad arricchirne il mito", spiega il chitarrista Massimo Martellotta, 44 anni, pilastro dei Calibro assieme ad Enrico Gabrielli, Fabio Rondanini, Luca Cavina e il produttore Tommaso Colliva. "Quindi questo potrebbe rappresentare solo il secondo capitolo di un progetto più ampio".

Avete già individuato i contenuti di un possibile terzo album? "Ci sono diversi ambiti di ricerca, a cominciare dai lavori di Morricone legati all’improvvisazione, oppure si celebri brani pop arrangiati negli anni Sessanta per interpreti come Mina e Gianni Morandi. Ma ha fatto così tante cose che il suo repertorio è oggetto di continua scoperta".

Fra i vostri compositori di riferimento ce n’è un altro di questa statura? "Forse John Williams. E non solo per quantità, ma anche per qualità delle innovazioni apportate alla musica da film. Nel suo caso aver trasformato, ad esempio, il suono dell’orchestra in quello dello spazio. Chi, oltre a Kubrick, avrebbe mai pensato che la musica classica sarebbe riuscita a strappare a quella elettronica il suono del cosmo? Così come, tornando a Morricone, chi avrebbe mai immaginato che il suono dell’ocarina potesse diventare l’ululato del coyote o che lo schiocco di frusta e il rintocco della campana potessero scandire i duelli del selvaggio West?".

Come vi presentate al Conservatorio? "Per arricchire il nostro timbro sonoro, la formazione è rinforzata dall’aggiunta di tre musicisti, Valeria Sturba a teremin e violino, Paolo Raineri alla tromba (fondamentale per le composizioni di Morricone), e Sebastiano De Gennaro alle percussioni. Al basso pure Roberto Dell’Era. Ma non è esclusa la presenza di altri ospiti".

Davanti alle sacre partiture, una tavolozza cromatica larga diventa essenziale. "Pure le luci sono studiate in modo da enfatizzare le diverse sonorità, perché composizioni capaci di accendere ogni volta nell’ascoltatore ricordi meravigliosi non possono essere banalizzate in alcun modo".

 

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