Don't Worry, inno alla speranza: Boomdabash e la hit d’inverno

Esce l’antologia su 15 anni di storia e la raccolta di 19 pezzi forti: il nostro biglietto da visita

Boomdabash

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Milano, 4 dicembre 2020 - Questo articolo è contenuto nella newsletter "Buongiorno Milano".  Ogni giorno alle 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e il commento di un ospite. Per ricevere via mail la newsletter clicca su  www.ilgiorno.it/buongiornomilano      

Milano-Brindisi andata e ritorno. "“La nostra è un’amicizia che non venderei neppure per un milione", ammette Rocco Hunt, strizzando l’occhio alla hit sanremese dello scorso anno, per parlare del suo legame con i Boomdabash, campioni di un reggae geneticamente modificato col cuore in Salento e la mente tra i Navigli. “Un milione” figura pure nella playlist di “Don’t worry”, l’antologia con cui il quartetto di Mesagne festeggia 15 anni di attività chiamando a raccolta 19 pezzi forti del suo repertorio (più tre inediti) in cui compaiono, fra gli altri, Alessandra Amoroso, Loredana Bertè, Jake La Furia, Otto Ohm, J-Ax, Alborosie oltre, naturalmente, allo stesso Hunt. Uscita l’11 dicembre. “Karaoke”, intanto, appresta a chiudere l’anno come videoclip più cliccato del 2020. I Boomdabash ne hanno parlato ieri in videoconferenza, Biggie Bash, Payà e Blazon collegati dal loro eremo pugliese e Ketra dal suo studio-quartier generale in zona Paolo Sarpi.

Qual è stata la molla che vi ha spinto verso questa celebrazione? "È stata l’idea di regalare un viaggio musicale alle persone che ci hanno seguito in questi quindici anni, anche se Boomdabash è una realtà nata nell’ormai lontano Duemila. Spaziando attraverso i momenti clou della nostra carriera, il ‘greatest hits’ diventa pure un buon biglietto da visita per quelli che ci hanno conosciuto solo grazie a Sanremo o ai tormentoni delle ultime estati". Campioni dell’estate sì, ma “Dont’ worry” aspira ad essere la “hit” di questo inverno. "Dici Boomdabash e pensi ad un ritmo superiore ai 90 bpm, tutto da ballare. Invece stavolta abbiamo pensato ad un pezzo diverso; un inno alla speranza con le voci bianche dei piccoli Musici Cantori di Milano facilmente associabile ai tempi che stiamo vivendo nonostante però l’avessimo già scritto a gennaio, quando la pandemia col suo carico di emergenze era là da venire. Eravamo un po’ in ansia per la reazione delle orecchie più diffidenti… e invece è piaciuto". Altro inedito, “Nun tenimme paura” l’avete scritta e interpretata con Franco Ricciardi. Dopo Hunt e Gigi D’Alessio, incrociate la strada di un altro napoletano. "È il primo pezzo veramente autobiografico della nostra carriera. Quello in cui raccontiamo le difficoltà della realtà sociale e culturale in cui siamo cresciuti, in un Sud bello ma problematico dove a volte è più facile imboccare la strada sbagliata che quella giusta". Ketra, al secolo Fabio Clemente, continua a dividersi tra i dischi dei Boomdabash e le produzioni di altri artisti in “società” con Takagi. "I due percorsi alcune volte s’incontrano ma non vanno sovrapposti; diciamo che Takagi & Ketra e Boomdabash sono due squadre diverse che giocano nello stesso campionato". Il brano mancante in questa vostra prima antologia? "Forse ‘Survivor’, un pezzo che non risponde a tutti i canoni classici del singolo radiofonico, ma che nei live non manca mai perché è un po’ la nostra bandiera".

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