Primarie, Sala: "I sondaggi? Temo solo quelli troppo positivi"

Il manager: risultato non scontato, i miei sostenitori vadano a votare di MASSIMILIANO MINGOIA

Giuseppe Sala (Ansa)

Giuseppe Sala (Ansa)

Milano, 3 febbraio 2016 - Dalle primarie al Partito della Nazione, dal bilancio Expo ai programmi per Milano. Giuseppe Sala, manager Expo e candidato alle primarie del centrosinistra, spazia a tutto campo in questa intervista esclusiva con Il Giorno.

Se vincesse le primarie, qual è la prima cosa che farebbe in vista delle Comunali? «Ho incontrato tanta gente in queste settimane. Ho promesso a tutti, se vinco le primarie, di utilizzare il tempo fino alle elezioni per costruire dei piani operativi, più che un programma elettorale».

E se perde, invece, cosa farà? «Telefonerei al vincitore e gli direi: “Pronto a darti una mano’’».

È uscito un sondaggio della Lorien: l’endorsement di Pisapia porta la sua rivale Balzani a soli 5 punti di svantaggio da lei. Preoccupato? «Mi preoccupano di più i sondaggi che vanno bene per me perché c’è il rischio che i miei sostenitori diano il risultato per scontato».

Da candidato alle primarie che voto si dà per ora? «Mi do un 7. Sono contento per come riesco a mettere insieme persone e organizzazioni diverse».

C’è un’idea dei suoi avversari che tenterebbe di realizzare se fosse eletto sindaco? «Di Majorino il reddito minimo, se finanziabile. Tra quelle della Balzani, invece, c’è un’idea che proprio non mi convince: la gratuità dei mezzi di superficie».

Balzani e Majorino le chiedono più trasparenza sul bilancio Expo. Almeno entro le Comunali i numeri ci saranno ? «Senz’altro sì. L’assemblea approverà il bilancio Expo in aprile».

Sempre sul fronte Expo, lei è stato al centro di polemiche su altri casi, ad esempio sull’utilizzo dell’architetto Expo Michele De Lucchi per ristrutturare la sua villa al mare. C’è un errore che non rifarebbe? «Sul caso De Lucchi un errore l’ho fatto: ho chiesto ai miei collaboratori di fare il conto di quanto l’architetto avesse preso da Expo e da me, ma non ho pensato di chiedere se avesse un contratto con altri (Fiera Spa, ndr)».

L’effetto Expo ci sarà anche nel 2016? «Sì, ma non so in che misura».

C’è qualcuno che sostiene che lei sia più di centrodestra che di centrosinistra e che l’ha iscritta al Partito della Nazione. Cosa risponde? «Chiedete a tre leader della sinistra come Romano Prodi, Pier Luigi Bersani ed Enrico Letta, se io fossi o no vicino al centrosinistra da tempo. Risponderanno di sì. Chiedetegli anche cosa ne pensano di me. Il loro giudizio sarà positivo. Io, comunque, non voglio mica fare il renziano a tutti i costi. Mi interessa di più Milano che il Partito della Nazione».

Silvio Berlusconi ricorda che lei è stato il city manager del sindaco Letizia Moratti e la attacca: «Sala si è politicamente snaturato». «Ho lavorato solo un anno e mezzo per il Comune. E non ho mai votato una volta in vita mia a destra. A 20 anni ho votato Partito repubblicano, poi i Radicali, il Pd e i suoi antenati, compreso il Pci». Ma la Moratti lo sapeva o no che lei era di sinistra? «In Comune nessuno me l’ha mai chiesto. Sfido la Moratti a sostenere il contrario. Io a Palazzo Marino lavoravo come tecnico».

Da candidato come giudica l’amministrazione Moratti? «La Moratti ha portato l’Expo a Milano. Ma Pisapia è stato più capace di mettere insieme il mondo della sinistra di quanto la Moratti sia stata capace di unire intorno a sé il centrodestra. Lei ha fatto un grande errore politico: si era candidata come civica ma poi ha preso la tessera del Pdl».

Torniamo ai programmi per Milano. Sicurezza: cosa intende fare concretamente? «Più agenti per la strada e più telecamere. E spazi comunali a canoni irrisori per start up e botteghe a chi accetta di andare in periferia».

Fisco. Lei intende abbassare la pressione fiscale locale? «Sì, bisogna abbassare le tasse. Ma prima di dare i numeri devo analizzare i conti del Comune».

Porta Nuova è diventato uno dei luoghi simbolo di Milano. Da sindaco consentirebbe la realizzazione di altri grattacieli? «Lo sviluppo in altezza può portare a un risparmio nell’utilizzo di suolo, ma se attuato in modo esagerato può cambiare troppo il volto di Milano. Il tema è anche un altro: quelle costruzioni dagli affitti costosi sono in linea con la domanda dei cittadini? Io puntarei su case dagli affitti più bassi».

I suoi statisti di riferimento? «Enrico Berlinguer e Aldo Moro su tutti».

Il libro che l’ha più influenzata di più nella vita? «Non c’è un libro in particolare, ma uno scrittore sì: Philip Roth».

Suo padre è morto di cancro, lei ha sconfitto la malattia. Cosa hanno lasciato esperienze del genere nella sua vita? «Chi ha passato queste esperienze si fa scivolare addosso i piccoli problemi della vita».

Con sua moglie ha discusso della decisione di candidarsi a sindaco? «Mia moglie all’inizio era un po’ preoccupata. Mi ha detto che mi avrebbero attaccato. Aveva ragione. Ma la sua prudenza era solo per ragioni protettive nei miei confronti».

Le donne saranno valorizzate nella sua Giunta? Il suo vicesindaco sarà donna? «Le donne hanno una saggezza e una praticità che agli uomini manca. Lavorando con loro ho sempre tratto grandi benefici».

Troppo spudorato chiederle se la sua vicesindaco sarebbe Cristina Tajani o Ada Lucia De Cesaris? «Sì, è decisamente troppo spudorato (Sala ride, ndr)». 

 

di MASSIMILIANO MINGOIA

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro