Milano, caccia ai turisti stranieri: le rapine delle bande tra bottigliate e spray

Da corso Como a porta Venezia, la vita difficile dei giovani visitatori che vogliono divertirsi. Tanti i casi degli ultimi giorni

Un tipo di spray urticante usato dai rapinatori

Un tipo di spray urticante usato dai rapinatori

Milano, 16 maggio – Orologi da migliaia di euro, cellulari di ultima generazione e scarpe costosissime. Nulla sfugge ai rapinatori a caccia di oggetti di lusso: bande che battono le zone del centro storico, dalle vie della movida ai dintorni delle stazioni. Le vittime designate: sempre i turisti stranieri, accerchiati, minacciati, rapinati e spesso pure feriti con coltelli o cocci di bottiglia.

L’ultima arma: lo spray al peperoncino 

Ma per immobilizzare la vittima c'è anche chi non si fa scrupolo a usare lo spray al peperoncino, com'è successo ieri nel cuore della notte in piazza Duomo dove un inglese di 25 anni è finito nel mirino di una gang di quattro ragazzi nordafricani. Passeggiava insieme ad alcuni amici quando tutto il gruppo è stato accerchiato. I banditi si sono avvicinati all’inizio a un 27enne italiano nato in Gran Bretagna e l’amico di 25 anni si è lanciato in mezzo alla calca per aiutarlo.

Tutto inutile, perché uno dei quattro del branco gli ha spruzzato sul viso spray al peperoncino ed è riuscito a strappargli di mano il suo telefonino iPhone 13 da oltre 600 euro. La gang è poi fuggita con il cellulare e al derubato non è rimasto altro da fare che chiamare la polizia. Poi è stato portato in codice verde al Fatebenefratelli.

Dai turisti al calciatore: la lunga scìa di rapine 

Nel weekend della settimana precedente, era la notte tra il 6 e il 7 maggio, vittima di un'altra gang nella zona di movida di corso Como è stato un calciatore svizzero di 20 anni che gioca in una squadra elvetica di serie B: ha trascorso la serata insieme a un collega in un locale e, all'uscita, ha dovuto affrontare una banda di almeno venti nordafricani che gli hanno portato via tutto.

Via il suo orologio Cartier da migliaia di euro, gli eleganti orecchini, la collana d'oro. Arraffato pure lo smartphone di ultima generazione. Non solo: gli è toccato camminare scalzo, perché i malviventi gli hanno rubato persino le scarpe, fornitegli dalla sua squadra dopo un infortunio. Solo la suola ha un valore di 700 euro.

Turisti e studenti, i bersagli facili

Ma le vittime non sono solo turisti. Sempre in quella zona della movida, lo scorso 26 gennaio una baby gang di cui facevano parte due ragazze tra cui una 14enne ha tentato di rapinare due studenti universitari di origine spagnola in Italia per l'Erasmus. E uno dei due è stato accoltellato alla schiena, dopo aver reagito riprendendosi portafoglio e telefono appena rubati.

Nel frattempo l’amico veniva minacciato con una lama puntata al collo e tenuto fermo per un braccio ma è riuscito a salvare il suo portafoglio. I quattro giovanissimi sono stati individuati e arrestati (due di loro erano già in istituti penali minorili, accusati di altri reati).

Il sistema delle “batterie” di giovanissimi  

Temibili anche le batterie che si muovono tra piazza Duomo, il Quadrilatero della Moda e Porta Venezia, che cercano di rubare orologi di lusso. Rapinatori che più di una volta sono stati inchiodati da filmati e testimonianze. Ma i raid sembrano non avere mai fine.

Tra gli ultimi colpi, quello dello scorso 5 marzo in viale Vittorio Veneto dove un bulgaro di 53 anni residente a Milano è stato rapinato del suo Richard Mille da 250 euro. Alla polizia ha raccontato di essere stato raggiunto da due uomini, uno dei quali l'ha trattenuto mentre l'altro gli strappava il prezioso orologio.

L’allarme borseggi in Centrale 

Per non parlare dell'ultimo mese e mezzo in stazione Centrale: lo scorso 28 marzo sono state denunciate tre borseggiatrici di 20, 25 e 26 anni, sorprese dai vigili a rubare il portafogli a una turista in metrò. Primo aprile: arrestati due marocchini di 27 e 31 anni, fermati dopo aver derubato della borsetta una turista. Ancora, il 15 aprile: arrestati due marocchini di 29 anni, presi dalla Polizia ferroviaria dopo aver rubato il bagaglio a un viaggiatore che stava bevendo un caffè al bar. Una lista che si allunga sempre.

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