di Giulio Mola

Milano, 10 settembre 2012 - Il silenzio di Silvio Berlusconi (anche) sul futuro del Milan da settimane preoccupa non poco i tifosi rossoneri. E uno stato confusionale maggiore potrebbe creare, se fosse vera, la notizia (più che un’indiscrezione) data ieri da “L’Unione Sarda“, secondo cui Silvio Berlusconi avrebbe deciso di vendere la residenza estiva estiva Villa Certosa. Il facoltoso acquirente, pronto a sborsare la bellezza di 470 milioni euro, sarebbe il magnate degli Emirati Arabi Khalifa bin Zayed bin Sultan Al Nahayan, uno degli uomini più ricchi del pianeta, con un patrimonio personale stimato in 25 miliardi di dollari. Si capisce che qualcosa di vero potrebbe esserci leggendo i dettagli, visto che la trattativa si sarebbe svolta nei giorni scorsi in Costa Smeralda, dove lo sceicco è approdato con il suo megayacht (il Topaz) di ben 147 metri.

Che ci siano ottimi rapporti fra l’ex Premier e ricchissimi emiri è cosa già nota; che Berlusconi (come già fatto da Moratti) stia cercando altri facoltosi uomini d’affari desiderosi d’investire nel calcio, magari comprando parte delle azioni del club di via Turati, nessuno lo ha smentito. La cifra di cui si parla è importante, e non si possono escludere a priori dei legami fra questa trattativa e il mondo del pallone. I beninformati assicurano che dietro la vendita della residenza estiva del patron del Milan ci sarebbero almeno un paio di ragioni: le continue violazioni della privacy subìte e la situazione economica delle aziende di famiglia. E in tal senso pesano sicuramente anche i 540 milioni di euro che la Fininvest ha dovuto pagare alla Cir di Carlo De Benedetti (sentenze Lodo Mondadori). Ma la cessione di Villa Certosa, una volta tappate le falle più evidenti, potrebbe servire ad aiutare il Milan. Almeno è quel che sperano i tifosi rossoneri, ancora sotto choc dopo le cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva.

In realtà chi conosce molto bene il Cavaliere già ieri smorzava qualsiasi entusiasmo, escludendo l’ipotesi che Berlusconi possa decidere di destinare soldi derivanti da eventuali vendite alla causa del club. Semmai non ci si dovrebbe stupire se, sull’asse Arcore-Emirati Arabi, nascesse qualcos’altro d’importante. Le cessioni dei big, l’abbattimento del monde ingaggi, il mercato low cost, sono tutte operazioni che aiutano a rimettere a posto i bilanci societari.