Vittorio Feltri: "Majorino? Solo parole. E Moratti non capisce nulla di politica"

Il giornalista candidato di FdI in Lombardia: "La sinistra sa solo pontificare. Letizia? Operazione velleitaria"

Vittorio Feltri e Giorgia Meloni

Vittorio Feltri e Giorgia Meloni

Con un solo tweet Vittorio Feltri, direttore editoriale di Libero, ha fatto sapere di essere guarito dal tumore che lo aveva costretto a lasciare il Consiglio comunale di Milano, nel quale sedeva dopo aver riscosso 2.268 preferenze da capolista di Fratelli d’Italia, alle amministrative dell’ottobre 2021, e di essere già pronto per una nuova candidatura: di nuovo con il partito di Giorgia Meloni ma, stavolta, in Consiglio regionale, alle elezioni lombarde del 12 e 13 febbraio 2023.

Vittorio Feltri, sta meglio quindi?

"Direi di sì, mi hanno operato e mi hanno asportato il cancro".

Stando alle sue parole dei mesi scorsi, l’esperienza in Consiglio comunale a Milano non le è sembrata delle più esaltanti.

"Ho solo detto che a un certo punto mi sembrava aleatorio stare lì dentro, ma me ne sono andato per motivi di salute, non per altro: avere un cancro non è mica come avere un foruncolo".

In Consiglio regionale pensa possa essere diverso, possa trovarsi meglio?

"Ho voglia di provarci, poi vedrò, verificherò".

Di nuovo con Giorgia Meloni e, quindi, a sostegno della ricandidatura di Attilio Fontana alla presidenza della Regione.

"Sono con Giorgia Meloni e per Giorgia Meloni. Lo ero poco più di un anno fa alle Comunali di Milano e lo sono adesso. Allora come oggi a sostegno del candidato presidente del centrodestra".

Anche un’altra candidata alla presidenza della Regione è di centrodestra o, almeno, arriva dal centrodestra: Letizia Moratti. Lei non la convince?

"Io non ho nulla contro la Moratti, la stimo come amministratrice ma di politica non capisce nulla e la sua storia lo dimostra: ha fatto bene come presidente della Rai, perché è addirittura riuscita a raggiungere il pareggio di bilancio, e ha fatto bene anche quando è stata chiamata a fare il ministro. Ma, adesso, ha messo in piedi un partito che non ha alcun senso, un’operazione velleitaria con la quale non andrà da nessuna parte. Magari sbaglierò, non ho mai fatto il profeta in vita mia, ma non andrà da nessuna parte".

Tornando, allora, al centrodestra, che pensa degli addii e delle fibrillazioni interne alla Lega?

"La Lega ormai è slegata ed è ridotta ad un pugno di voti. Matteo Salvini ha commesso più di una sciocchezza: prima è stato al governo con il Movimento 5 Stelle, poi ha fatto parte del Governo Draghi... è per queste cose che ha perso voti, mica perché è antipatico".

Contro Attilio Fontana e Letizia Moratti, il centrosinistra candida l’eurodeputato del Pd ed ex assessore comunale, Pierfrancesco Majorino. Che pensa di lui come avversario?

"Penso che sia un candidato fuori dalla logica. Un esponente della sinistra conformista, becera, quella sinistra che da anni è in ballo, pontifica, ma poi non ha mai combinato nulla".

Majorino avrà dalla sua anche il Movimento 5 Stelle: è un’alleanza che la preoccupa dal punto di vista della capacità di attrarre voti?

"Io penso che i Cinque Stelle, candidandosi come paladini del reddito di cittadinanza e con questo pauperismo sbandierato, possano superare come consensi sia la Lega sia Forza Italia. Il loro leader, Giuseppe Conte, sembrava un imbecille e invece non lo è affatto".

Crede che possano prendere più voti sia della Lega sia di Forza Italia qui in Lombardia, dove storicamente non hanno mai sfondato?

"Credo di sì: Forza Italia è un partito che ha perso il contatto con la realtà, la Lega ha i problemi che ha. Gliel’ho detto: mica ho mai fatto il profeta in vita mia, penso che possa succedere, staremo a vedere".

 

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