Il consiglio regionale lombardo: "Il giornalista filo Putin via dal Corecom"

Ok a maggioranza - con voto segreto - su una mozione presentata da +Europa. Gianluca Savoini accompagnò Matteo Salvini in numerosi viaggi a Mosca

"Il giornalista filo Putin non può occupare un ruolo di responsabilità nell'organismo che sovraintende alla correttezza dell'informazione in Lombardia". E' questo, nella sostanza, il messaggio contenuto nella mozione passata oggi a maggioranza (34 voti a favore contro 32 contrari) nel consiglio regionale lombardo. Il documento è stato presentato dal consigliere Michele Usuelli (+Europa/Radicali) e sottoscritta dai consiglieri Fabio Pizzul (PD), Niccolò Carretta (Azione) ed Elisabetta Strada (Lombardi Civici ed Europeisti) e chiede le dimissioni dal Corecom di Gianluca Savoini, l'ex redattore de La Padania che nel 2019 è stato accusato di corruzione internazionale nell'ambito di presunte trattative con aziende russe che avrebbero portato finanziamenti illeciti nelle casse della Lega.

Al di là del fronte giudiziario - l'inchiesta è tuttora nella sua fase preliminare, ma pare destinata all'archiviazione, data la difficoltà a ottenere le informazioni chieste via rogatoria a Mosca  - Savoini è noto per le sue posizioni filorusse, per i suoi contatti con dirigenti del partito Russia Unita e con ideologi molto vicini a Putin. Oltre che per aver accompagnato il leader leghista Matteo Salvini in una serie di tour in Russia, alcuni dei quali immortalati in foto sulla Piazza Rossa, davanti al Cremlino. E nel 2019, come ricordato dalla mozione, scriveva su Twitter di aver "partecipato con grande piacere alla cena governativa in onore della visita di Vladimir Putin in Italia".

Matteo Salvini e Gianluca Savoini

Il voto è stato espresso a scrutinio segreto. E proprio questa modalità ha portato all'emergere di un dissenso all'interno della maggioranza di centrodestra. Se, infatti, i capigruppo dei partiti alleati a sostegno del governatore Attilio Fontana, in sede di dibattito hanno definito "strumentale" o "giustizialista" la mozione, al momento di esprimere il voto, alcuni "franchi tiratori" hanno votato a favore del documento che, oltre a chiedere le dimissioni di Savoini, propone una serie di iniziative a tutela del lavoro e della vita dei giornalisti indipendenti in Russia, ma anche borse di studio per i cronisti in fuga dalla censura di Mosca.

"Il Consiglio regionale della Lombardia - spiega il consigliere Usuelli - non ritiene opportuno che al vertice dell’organismo deputato a garantire la correttezza dell’informazione in Lombardia, sieda un ammiratore incondizionato del regime di Putin, estensore di leggi sempre più repressive nei confronti della libertà di stampa. Savoini è semplicemente, per le posizioni che da sempre esprime, l’uomo sbagliato nel posto sbagliato. Gli auguriamo di poter sempre continuare liberamente ad esprimere le sue convinzioni, ma non da vicepresidente del Corecom".

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