Le Sardine di Milano, i leader arrivano da Sel e Pd

Militanza politica e impegno sociale, radici al Leoncavallo e nel movimento Lgbti: "Sfidiamo Salvini"

Sardine di Milano (Foto Facebook)

Sardine di Milano (Foto Facebook)

Milano, 24 novembre 2019 -  «Ma Sardine a Milano ne abbiamo?». Sette giorni fa esatti Ivano Cipollaro, infermiere 40enne, trasforma queste parole in un post sul proprio profilo Facebook. E subito arrivano le prime risposte. Simona, Giulia, Debora, Simone. In tanti sono entusiasti. Poco dopo viene creato il gruppo Whatsapp, un paio di giorni ed ecco che arriva la pagina Facebook «Le Sardine di Milano», che ora ha superato i 7mila “mi piace”. Solo tre giorni prima a Bologna l’esordio del nuovo fenomeno politico (per il momento non vogliono essere chiamati «movimento»), che si è opposto al segretario della Lega Matteo Salvini. Si definiscono «antifascisti, antirazzisti, contro il populismo e a favore della solidarietà e dell’accoglienza». Stasera ci sarà la prima riunione organizzativa milanese, aperta a tutti, in vista dell’evento in piazza dei Mercanti del primo dicembre. Mentre nel capoluogo emiliano tutto è nato da un gruppo di trentenni, a Milano tre promotori sono quarantenni. Alle spalle militanza politica, con Sel o il Pd.

La portavoce delle Sardine milanesi si chiama Simona Regondi, ha 49 anni e fa l’assistente sociale. Il padre era segretario di una sezione del Pci e la sua passione politica inizia negli anni del liceo, passa per il Leoncavallo e, appena viene costituita, si iscrive a Sel. Dal 2010 al 2017 è la responsabile welfare e diritti per il partito di Vendola e la sua ultima candidatura risale alle ultime Regionali con Lombardia Progressista. «Mi piace lavorare dietro le quinte», racconta e aggiunge: «Stimo molto la prima ministra neozelandese perché ha chiesto scusa ai mahori». Ha due figli maggiorenni, il suo autore preferito è Gianni Rodari e in tasca ha le tessere dell’Anpi, dell’Arci e della Cgil. Cipollaro, invece, è un’attivista Lgbt, ha fondato il circolo Milk nel 2008 e una squadra di calcio che partecipa al Pride Milano. È irritato molto dalla frase «né di sinistra né di destra», ma ancora di più da chi si definisce «per il buonsenso».  Stima molto il candidato alle primarie americane Bernie Sanders, adora Alexandra Ocasio Cortez e anche lui è stato in corsa per le regionali del 2018 con Lombardia Progressista. Gli piacciono le canzoni di Franco Battiato e definisce il bolognese Mattia Santori «il frontman, ma non il leader delle Sardine».

Debora Del Muro ha 41 anni, presiede una società di servizi immobiliari e ha un figlio di 16 anni. Anche la sua passione politica è nata ai tempi del liceo ed è passata per il Leoncavallo, ma poi ha aderito al Pd appena è stato fondato. «Mi fido di Veltroni», sottolinea e ha fatto parte del comitato cittadino dal 2007 al 2009, fino alle primarie dove ha sostenuto l’attuale ministro della Cultura Dario Franceschini. Ha partecipato a diverse campagne elettorali: per Pisapia nel 2011, per Zingaretti segretario del Pd e per Majorino alle Europee dello scorso maggio. Tutti e tre sottolineano che le Sardine sono apartitiche, ma non apolitiche e che «occuparsi della libertà delle persone è il modo più alto di fare politica».

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