Milano-Roma: l’eterna sfida tra bus, tasse e rifiuti

Il confronto all'incontro tra quattro presidenti di Municipio delle due città

Caterina Antola, Simone Zambelli, Amedeo Ciaccheri  e Giovanni Caudo

Caterina Antola, Simone Zambelli, Amedeo Ciaccheri e Giovanni Caudo

Milano, 25 settembre 2018 - «A Roma il biglietto dei mezzi pubblici non aumenterà. E con 1,50 euro sono previsti pure gli effetti speciali: i bus prendono fuoco». È cominciato così, con un affondo ironico all’amministrazione Raggi prima ancora di salire sul palco, l’incontro tra quattro presidenti di Municipio di Milano e Roma che si sono confrontati domenica nell’ambito della tre giorni organizzata a Rob de Matt, quartiere Dergano, da Milano Progressista.

Un «gemellaggio» tra i quattro big delle rispettive coalizioni territoriali di centrosinistra che si gioca sugli stessi numeri, 3 e 8. In pista i milanesi Caterina Antola e Simone Zambelli, guide dei Municipi 3 e 8 - appunto - e i colleghi romani che tengono le redini di 3° e 8° Municipio, Giovanni Caudo e Amedeo Ciaccheri. È Ciaccheri, 30 anni, a sollevare il tema dei mezzi pubblici. «A Roma i servizi non funzionano. Neppure la raccolta dei rifiuti...». Che è invece un fiore all’occhiello di Milano. Per contro, i colleghi milanesi (allineati politicamente all’Amministrazione centrale) invidiano le «maggiori risorse» e i «poteri» dei Municipi della capitale, evidenzia Antola. «Il nostro è un lavoro quotidiano svolto sul territorio con pochissime risorse. E dobbiamo sempre pungolare l’Amministrazione centrale, anche solo per un pezzo di strada da riasfaltare, mentre i cittadini, giustamente, vengono a bussare alle nostre porte perché siamo i più vicini».

«Ma lo sforzo quotidiano paga – interviene Zambelli. I cittadini che incontri, e per i quali riesci anche solo a risolvere un piccolo problema, apprezzano chi lavora per il bene comune e non ti chiedono qual è la tua indennità». I punti di contatto riguardano le difficoltà di amministrare zone che rappresentano città nella città, con quartieri eterogenei, più centrali e dell’estrema periferia. «Il 3° Municipio di Roma conta oltre 215mila abitanti, più della città di Parma – sottolinea Giovanni Caudo –. Promuovo vertenze, faccio sindacato di territorio». Cavallo di battaglia: «Eliminare i miasmi del Tmb Salario, impianto-discarica vicino alle case». Mentre il Municipio 3 di Milano si confronta da mesi coi comitati sul trasferimento di Città Studi. «Puntiamo anche alla riappropriazione di spazi pubblici, in strade e caseggiati popolari», dicono Caudo e Ciaccheri. Punto forte pure per «i nostri». Il Municipio 8 ha promosso Educativa di strada («la situazione di largo Boccioni è cambiata in meglio», ricorda Zambelli) e una convenzione con il carcere di Bollate per coinvolgere anche i detenuti in attività culturali, sociali e sportive. Ai presidenti romani, poi, piace la nuova piazza milanese di Dergano, dove al posto di un ex parcheggio è nato uno slargo con panchine, tavoli da ping pong, un punto di BikeMi, su un tappeto d’asfalto a pois. «Siamo venuti – conclude Ciaccheri – anche per copiare le buone idee».

 

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