Referendum, spazientiti per attesa se ne vanno: identificati presidenti seggio

Esasperati per i tempi troppo lunghi: "Avevo 186 votanti, con le schede cartacee avremmo impiegato dieci minuti a fare lo spoglio e invece siamo rimasti tre ore e mezzo senza fare nulla"

La votazione a un seggio per il referendum (Ansa)

La votazione a un seggio per il referendum (Ansa)

Milano, 23 ottobre 2017 - Spazientiti per l'attesa se ne sono andati prima di ricevere la conferma che la lettura delle penne usb, con i dati di voto dei singoli tablet usati per votare, fosse andata a buon fine. Per questo alcuni presidenti di seggio sono stati identificati dagli agenti della polizia locale. I ghisa hanno spiegato agli scrutatori che si sarebbero dovuti fermare e hanno identificato chi è andato via. Non risulta comunque al momento che nessuno sia stato denunciato.

In alcuni seggi le operazioni di voto sono state dichiarate chiuse, dopo le 2,30, senza conferma che il controllo delle penne fosse andato a buon fine. "Avevo 186 votanti, con le schede cartacee avremmo impiegato dieci minuti a fare lo spoglio e invece siamo rimasti tre ore e mezzo al seggio senza fare nulla" racconta il presidente di un seggio in zona San Siro, che ha ricoperto in diverse elezioni lo stesso ruolo. "Si trattava di un referendum con sì o no e, visto come è andata è impensabile votare con questo sistema per elezioni - ha aggiunto - che prevedono preferenze, voto disgiunto o più schede". 

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