Milano: "Addio al quartier generale, basta un coworking"

Finix, ex Fujitsu, lascia via Spadolini: tutti al lavoro da casa. Il fenomeno cambia il volto della città, rischio spazi abbandonati

Lo spazio WeWork in Brera

Lo spazio WeWork in Brera

Milano, 17 settembre 2020 - Lavoratori in smart working "in maniera stabile" anche con il ritorno a "condizioni di normalità operativa" dopo l’emergenza sanitaria. E uffici che diventano troppo grandi, spazi in eccesso, tanto da spingere a cambiare sede: dall’ex quartier generale Fujitsu in via Spadolini, poco oltre la circonvallazione, al coworking WeWork in via San Marco 21, a Brera. Un percorso seguito da Finix Technology Solutions, la società che ha acquisito le attività di Fujitsu dopo l’addio all’Italia del colosso giapponese segnato anche da proteste contro i licenziamenti e un lungo braccio di ferro con i sindacati. Il personale (all’inizio i dipendenti erano circa 200) è già stato tagliato anche attraverso prepensionamenti. Nello scenario si è inserita la cassa integrazione e lo smart working obbligato dall’emergenza sanitaria. E il lento rientro alla normalità ha segnato per i lavoratori Finix un cambio di sede indicativo del fenomeno evidenziato anche dal sindaco Giuseppe Sala. "Le aziende dovranno trovare formule per ridurre i costi – ha spiegato l’altroieri – stanno iniziando con gli spazi e a Milano è evidente ma il rischio è che segua il personale. Io quando vedo una torre con 2 mila dipendenti sbarrata come sindaco non posso non preoccuparmi".

Eni ad esempio, prevede un 35% di dipendenti che andranno strutturalmente in smart, svuotando così Metanopoli. Si muovono colossi come Pirelli, banche e gruppi finanziari. L’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, ha spiegato che con lo smart working "servirà il 30% in meno degli spazi". Processo che rischia di creare grattacieli deserti, aree della città abbandonate al degrado, crisi nera per le attività che ruotano attorno agli uffici e trasporti da rivoluzionare. Finix, intanto, saluta l’addio al quartier generale di via Spadolini per trasferirsi nel coworking di Brera come "un ulteriore passo nel suo processo di trasformazione".

«Come player importante nel settore della trasformazione digitale in Italia, abbiamo scelto di promuovere un nuovo modo di lavorare agile, che assicura un’esperienza più dinamica per i dipendenti e un miglior work-life balance", spiega Danilo Rivalta, Ceo della società che dopo l’acquisizione delle attività di Fujitsu è diventata distributore esclusivo per l’Italia del colosso giapponese. "Spostare la nostra sede operativa in WeWork – prosegue – offrirà sicuramente grande valore tanto ai nostri dipendenti quanto ai nostri clienti, che potranno usufruire di spazi nuovi e funzionali nel cuore della città". L’iniziativa, spiega la società, "si allinea con quella delle principali aziende tech, da Google a Twitter a Linkedin e non da ultimo la stessa Fujitsu" anche con l’obiettivo di tagliare spostamenti e ridurre inquinamento. Dipendenti a casa davanti al computer, e spazi riservati a quelle attività che richiedono un lavoro in presenza, con un evidente risparmio dei costi per l’azienda.  

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