Il Pd milanese mette in guardia Sala: "Nessuna alleanza con i 5 Stelle"

Incontro “privato” tra il sindaco e Grillo: prove di intesa per le comunali 2021? Raffica di reazioni

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala

Milano, 13 agosto 2020 - Sala e Grillo insieme a Marina di Bibbona, con le rispettive compagne, per una giornata di vacanza «senza nulla di politico». Ma si scatena ugualmente una pioggia di reazioni. Perchè il retro-pensiero, di fatto, è: prova di intesa per le comunali del 2021, magari ritentando a Milano l’esperimento andato a picco in Umbria l’anno scorso. Un’alleanza tra Pd e 5 stelle, un “partito verde“, nel segno anche dell’innovazione e dell’equità sociale.

Da Palazzo Marino è arrivato un avviso ai naviganti firmato dal presidente del gruppo consiliare del Pd Gianluca Barberis: «Sono convinto che a Milano la coalizione uscente allargata a forze come Italia viva, Azione e +Europa debba avere e abbia la forza di presentarsi autonoma agli elettori, rivendicando con coerenza quanto fatto e rilanciando sui prossimi cinque anni. Con i 5 stelle abbiamo sempre dialogato, ma non ritengo ci siano le condizioni per un’alleanza organica». 

In linea le parole di Gianluca Corrado, consigliere comunale per il Movimento: «Un’alleanza non credo sarebbe utile. Non per noi e nemmeno per il Partito democratico. Sala deve provare a vincere con le proprie forze: abbiamo impostazioni diverse in città, a partire dalle politiche urbanistiche. Se sarà Grillo o chiunque altro a decidere, bisognerà che passi da un voto su Rousseau. Deve essere la base degli iscritti a decidere, come sempre». Intanto Sala, ieri, si è spostato a Firenze: una chiacchierata col sindaco Dario Nardella, visite al museo dell’Istituto degli Innocenti, Galleria degli Uffizi e Palazzo Strozzi insieme all’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi.

Sull’incontro con Grillo, dure le reazioni da parte di Lega e Forza Italia. «Belli i tempi in cui l’amico Beppe sputava contro i 5 stelle dicendo che Di Maio non doveva disturbarlo - le parole del consigliere comunale leghista Gabriele Abbiati - perché aveva lavorato il 10% di quanto avesse fatto lui. Ora però si avvicinano le elezioni a Milano e il buon Beppe, che non è proprio l’ultimo arrivato, sa che potrebbero servirgli questi, da lui definiti, incapaci». 

Così invece Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia: «Ovviamente c’è gran riservatezza su quanto si siano detti, ma è evidente che entrambi si siano scordati di tutte le reciproche accuse . Un processo già in atto a Palazzo Marino dove i due esuli consiglieri pentastellati hanno garantito numeri preziosi alla maggioranza, dimenticandosi delle loro tipiche battaglie anti-inciuci. I milanesi però hanno la memoria lunga. Il patto dei Beppe arriva in un momento in cui Sala è ancora tentennante sulla sua ricandidatura, conscio del fatto che Milano non si è minimamente accorta del suo operato».

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