Comune di Milano, commissioni sempre online. C'è chi dice No: "Meglio in presenza"

Una delibera propone di convocare le riunioni in videoconferenza anche senza emergenza Covid. Centrosinistra favorevole. Forte (Mp) contrario: presenterò un emendamento. FdI scettica, sì di Lega e FI

Il consigliere comunale di Milano popolare Matteo Forte

Il consigliere comunale di Milano popolare Matteo Forte

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Milano - In videoconferenza durante l’emergenza pandemia, ma anche dal 1° aprile in poi, quando l’emergenza sarà ormai alle spalle, o quasi. Il Comune è pronto ad adottare un provvedimento per certi versi sorprendente: oggi pomeriggio, in Consiglio comunale, sarà discusssa una delibera che propone di rendere ordinario lo svolgimento delle commissioni consiliari in modalità remota, quindi in videoconferenza, mantenendo la possibilità di convocare le sedute in presenza a Palazzo Marino quando concordate dal presidente della commissione con il presidente del Consiglio comunale o su richiesta di almeno tre capigruppo o cinque componenti della commissione.

In altre parole: la normalità per le commissioni sarà la modalità online, l’eccezione, invece, la modalità in presenza. Una decisione diversa rispetto a quella già presa per le sedute del Consiglio comunale, che sono tornate sempre in presenza nell’aula di Palazzo Marino. Il testo della delibera sulle commissioni è stato già discusso dai capigruppo e il compromesso raggiunto ha ottenuto un ampio consenso, ma non totale. Nella maggioranza di centrosinistra, ad esempio, il verde Carlo Monguzzi dice: "Sì alle commissioni online, ma solo temporaneamente, perché in presenza dobbiamo favorire la partecipazione dei cittadini". Il consigliere di Milano popolare Matteo Forte, invece, è contrario alla delibera e chiede di tornare alle modalità pre-Covid: "L’impostazione che è stata data, cioè che la normalità per le commissioni è da remoto, andrebbe rovesciata. La normalità dovrebbe essere le commissioni in presenza. Presenterò un emendamento in questo senso".

Sulla modalità online è scettico anche il capogruppo di FdI Riccardo Truppo ("meglio le riunioni in presenza"), che però, subito dopo, sottolinea che la delibera è il frutto di un compromesso: "Preso atto della posizione della maggioranza di centrosinistra, ho preteso che i numeri per la richiesta di commissioni in presenza fossero minimi". Il capogruppo della Lega Alessandro Verri, invece, si dice del tutto favorevole alla delibera: "È un provvedimento condiviso nella riunione dei capigruppo. Perché il Consiglio in presenza e le commissioni no? Per le commissioni è diverso, perché non si vota. Il tempo impiegato per il trasferimento dal posto di lavoro al Comune può essere impiegato diversamente grazie al collegamento online. Non solo. Negli ultimi mesi abbiamo notato che la partecipazione di ospiti e cittadini alle commissioni è più numerosa e più agevole grazie ai collegamenti online".

Resta il dubbio che le commissioni online siano anche un modo più agevole per i consiglieri per incassare il gettone da 120 euro a seduta, senza neanche doversi recare in Comune. Ma quando il dubbio viene sollevato, i consiglieri comunali lo respingono al mittente: "Noi non siamo la casta dei politici, basta dare un’occhiata alle nostre entrate per rendersene conto".

 

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