Mattarella al campus Humanitas: "Ema, tifiamo tutti per Milano"

Taglio del nastro al polo da cento milioni che ospiterà 1.200 studenti

Sergio Mattarella circondato dagli studenti

Sergio Mattarella circondato dagli studenti

Rozzano (Milano), 15 novembre 2017 - «Sarà un altro passo in avanti nel ritmo veloce di Humanitas, che in soli 20 anni ha superato l’ostacolo del tempo creando un centro di eccellenza, l’ostacolo dello spazio e anche il confine tra pubblico e privato». Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato il nuovo campus della sanità e la Milano in corsa per l’Agenzia del Farmaco.

«C’è stato un impegno comune e convergente per raggiungere l’obiettivo di portare Ema a Milano – ha ricordato –. Milano ha già ottenuto il riconoscimento di idoneità di alto livello. Speriamo e confidiamo che il successo sia pieno. Questo traguardo consentirebbe a questa città un ulteriore passo avanti per raggiungere maggiore protagonismo in tutta Europa». Pieno sostegno prima di visita il Campus Humanitas, eccellenza a livello internazionale proprio nel campo delle scienze mediche e della vita. Cento i milioni di investimento per la nuova cittadella universitaria di Pieve Emanuele, che da ieri vive un ruolo da protagonista: accanto al presidente Mattarella, in occasione del taglio del nastro, c’erano il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il sindaco di Milano Giuseppe Sala insieme ai «colleghi» Paolo Festa di Pieve Emauele e Barbara Agogliati di Rozzano. «La nostra sfida è coniugare efficienza, scienza e umanesimo», ha sottolineato il presidente di Humanitas Gianfelice Rocca, aggiungendo che la presenza di Humanitas in questo Comune alle porte di Milano contribuisce anche a «ricucire le periferie». Durante la cerimonia sono intervenuti anche il rettore Marco Montorsi, il prorettore alla Ricerca Alberto Mantovani e, in rappresentanza degli studenti, Javiera Ali. Il Campus è una piazza aperta verde sulla quale si affacciano grandi vetrate, uno spazio con ampie terrazze utilizzabili come aule en plein air. Gli spazi sono concepiti secondo i più moderni standard in termini di tecnologia e comfort ambientale tali da promuovere le occasioni di incontro e di scambio tra Premi Nobel, docenti, ricercatori e giovani allievi provenienti da ogni parte del mondo.

Il nuovo complesso, sorto su un’area che era in stato di abbandono, è formato attualmente da tre edifici per 25mila metri quadri – pronti a ospitare 1.200 studenti da 31 Paesi del mondo – ed entro la prossima estate sarà completato da una residenza universitaria di ottomila metri quadri con 240 posti letto a disposizione di studenti e ricercatori. Fiore all’occhiello del Campus, che conferma Humanitas University fra le eccellenze europee, è il Simulation Lab, che include il Mario Luzzatto Simulation Center e un Anatomy Lab: uno spazio altamente tecnologico di oltre 2.000 metri quadri, a disposizione di studenti, specializzandi e professionisti della salute, che possono formarsi sulla base dei diversi livelli di specializzazione e complessità a pochi passi dai laboratori dell’ospedale. Il Simulation Center di Humanitas University e il residence per gli studenti sono intitolati a Mario Luzzatto, manager di fama internazionale, artista e filantropo, scomparso nel 2012.

 

«TUTTI POSSIAMO vedere volgendo lo sguardo al passato quanto la ricerca abbia cambiato le condizioni di vita, migliorandole – ha ricordato il presidente della Repubblica –. Basterebbe questa riflessione per sottolineare l’importanza primaria della ricerca: l’esigenza indifferibile di sostenerla in tutti i modi, organizzativi e finanziari». E sul nuovo campus ha ribadito che «sarà anche plasticamente un punto di incontro tra ricerca clinica e insegnamento, in un rapporto di inseparabilità assoluta».  

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