Manovra, il sindaco Sala boccia il Governo: "Comuni in ginocchio"

Per Milano un buco di 65 milioni

Giuseppe Sala e Matteo Salvini in Prefettura a Milano

Giuseppe Sala e Matteo Salvini in Prefettura a Milano

Milano, 24 dicembre 2018 - «Una manovra che mette in ginocchio i Comuni». Non usa mezzi termini, il sindaco Giuseppe Sala, per commentare i contenuti del maxi-emendamento approvato in Senato. Il primo cittadino milanese, in un post sul suo profilo Facebook, boccia senza appello le scelte economiche del Governo giallo-verde, dal reddito di cittadinanza alla quota 100 per riformare la legge sulle pensioni firmata Fornero, e sostiene che «tra i maggior finanziatori» delle misure decise da M5S e Lega «ci sono proprio i Comuni». SALA ha già fatto i conti sulle ricadute della manovra sui conti di Palazzo Marino: «Milano, per il solo 2019, riceverà 65 milioni in meno rispetto al previsto e avrà un ulteriore aggravio sui suoi conti fra 30 e 60 milioni per l’innalzamento del fondo crediti. Nel frattempo continuerà a trasferire agli altri Comuni italiani più di 100 milioni di euro all’anno per una regola che impone che i Comuni più “ricchi” finanzino quelli più “poveri”. Il senso di irresponsabilità di questo Governo, che non disegna un percorso di sviluppo per il Paese ma solo demagogici interventi, è evidente».

Un attacco frontale, quello del sindaco, appena 24 ore dopo la notizia che nel maxi-emendamento ci sono i 900 milioni di euro del Governo per finanziare il prolungamento della M5 da Milano a Monza, uno degli obiettivi di mandato del sindaco targato centrosinistra. Se sul fronte delle infrastrutture il capoluogo lombardo può dirsi soddisfatto, come confermato sabato dall’assessore milanese alla Mobilità Marco Granelli, su quello dei conti per le spese correnti il bilancio del Comune è in rosso. Il buco da 65 milioni di euro preoccupa Sala e la sua maggioranza. «Ci portano via risorse nostre dal contributo Imu Tasi, ci obbligano ad un forte innalzamento degli accantonamenti al fondo crediti e azzerano i trasferimenti previsti dal DL. 66/2014», argomenta il numero uno di Palazzo Marino. Un affondo a cui replica così, qualche ora dopo, durante una visita natalizia al Pio Albergo Trivulzio, il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini: «Sala non ha letto la manovra: ci sono più soldi per i Comuni, gliela mando stanotte, volentieri».

Il sindaco non ci sta e controreplica al segretario del Carroccio: «I numeri di un bilancio non lasciano spazi a dubbi. In generale so di cosa parlo, ma se mi sto sbagliando sarò felicissimo di scusarmi con Matteo Salvini e con il Governo. Per quanto al momento ci è stato permesso di capire temo, però, che non sarà così. Aspettiamo, poi mostreremo le cifre definitive ai milanesi. In assoluta trasparenza». Il capogruppo di FI Fabrizio De Pasquale, intanto, commenta in questo modo l’attacco di Sala al Governo: «Meno male che Milano cresce di suo, perché questa manovra non aiuterà certo la crescita. Ma Sala non cerchi di rifarsi sui milanesi che pagano già 1,4 miliardi di euro di tasse al Comune. Il sindaco cerca scuse per aumentare tasse e servizi».

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