Lombardia, la Moratti e i transfughi della Lega: dialogo aperto, ore decisive per il sì

La svolta dopo l’incontro tra Fontana e Bossi. Ma c’è il nodo della lista con la quale i 4 dovrebbero correre

Letizia Moratti aspetta i delusi della Lega per attaccare Fontana

Letizia Moratti aspetta i delusi della Lega per attaccare Fontana

Milano - Sono ore decisive per l’eventuale ingresso dei quattro consiglieri regionali di Comitato Nord nella coalizione che il 12 e 13 febbraio sosterrà la candidatura di Letizia Moratti alla presidenza della Regione Lombardia. I contatti tra i transfughi della Lega e l’ex vicepresidente lombarda sono stati definitivamente avviati una volta constatato l’esito dell’incontro tra Attilio Fontana e Umberto Bossi, avvenuto nella mattina del 29 dicembre scorso. Un incontro per nulla proficuo dal punto di vista di Massimiliano Bastoni, Roberto Mura, Federico Lena e Antonello Formenti: i quattro, infatti, avrebbero preferito continuare a sostenere Fontana ma per loro le porte della Lega, prima, e del centrodestra, poi, si sono chiuse e chiuse sono rimaste.

Gli appelli di Bossi non sono serviti a convincere il segretario federale Matteo Salvini a fare un passo indietro, ad annullare i provvedimenti di espulsione emessi a carico dei quattro consiglieri o, perlomeno, a consentire che restassero nel campo del centrodestra riconoscendo loro la possibilità e la dignità di costituire una lista con la quale sostenere lo stesso Fontana. D’altro canto il ministro Giancarlo Giorgetti, invocato come possibile ricucitore, ha fatto sapere di avere questioni più importanti alle quali badare. Da qui il decollo del dialogo tra i quattro di Comitato Nord e Letizia Moratti.

Anche in questo caso, però, l’esito del confronto non è ancora del tutto scontato. Secondo quanto si apprende da più parti, Moratti avrebbe aperto le porte ma vorrebbe che i consiglieri entrassero in coalizione con una propria lista, mentre per i quattro sarebbe meglio, quanto ad opportunità politica, candidarsi come singoli nella sua lista civica. Detto in un altro modo: Moratti vorrebbe evitare di dover rimettere mano alla propria lista e di dover escludere qualcuno dei candidati per dover far posto agli ex leghisti.

Meglio sarebbe, per lei, aggiungere una lista con relativi candidati anziché perderne qualcuno. Da parte loro i quattro consiglieri non avrebbero difficoltà a proporsi in coalizione con il loro simbolo ma questa strada sarebbe stata caldamente sconsigliata proprio da Bossi, che vuole evitare l’immagine e la sostanza di una scissione a quel punto conclamata oltre quanto già non sia. I nodi, però, sembrano destinati a sciogliersi presto: già domani si dovrebbe capire se e come i quattro consiglieri di Comitato Nord correranno a sostegno di Letizia Moratti.

Remota ogni ipotesi di una ricucitura con la Lega. Quanto alla campagna elettorale, ieri Fontana ha attaccato proprio la Moratti: "C’è chi dice che abbiamo lavorato senza progettualità e che non siamo capaci di affrontare in anticipo le grandi sfide di questo tempo – scrive il governatore in un post sui social nel quale riepiloga gli investimenti previsti in Lombardia –. Ed è un paradosso perché a sostenerlo, per evidenti ragioni elettorali, è proprio chi ha fatto parte del nostro governo regionale. Forse, mentre progettavamo il futuro della Lombardia, questa persona era distratta da altri “interessi”.

"Allusione ingenerosa, contraddittoria e infedele su quanto accaduto" replica Manfredi Palmeri (Lista Moratti). Nel mezzo Majorino: " Tocca dare ragione a Fontana. Ha ragione quando dice che quanto Moratti continua a dichiarare è paradossale. Due anni di Giunta e solo ora si accorge dei danni che Fontana ha fatto".

 

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