Cambio di nome e simbolo: è l’ora della nuova Lega

A Milano il congresso della svolta: partito sempre più a misura di Salvini. Il vecchio Carroccio resta in vita per far fronte alle pendenze giudiziarie

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Milano, 20 dicembre 2019 - Ancora ventiquattro ore e poi, in quel dell’Hotel Leonardo Da Vinci, la Lega aprirà una nuova pagina della sua storia. Per un partito che nasce, uno che non muore. Il Congresso di domani servirà infatti a sdoppiare il Carroccio perché sono due i piani sui quali si giocano il presente e il futuro del partito: quello politico, come ovvio, e quello giudiziario. Sul piano politico, la Lega di Matteo Salvini ha ormai assunto il respiro e le ambizioni di un partito nazionale, non più solo nordista, e quindi il nome, il simbolo e lo statuto cambieranno nuovamente adeguandosi alle condizioni date. 

Già eliminato ogni riferimento al Nord e alla questione settentrionale, il partito sarà ribattezzato «Lega per Salvini Premier», perché oggi il brand forte è quello del segretario. Ci sarà poi un riferimento esplicito all’Italia e agli italiani. Il simbolo avrà come colore predominante il blu-nazione e lo spazio riservato all’Alberto da Giussano sarà, nella migliore delle ipotesi, decisamente ridimensionato. Lo statuto sarà modificato in modo da contemplare la figura di commissari regionali (poi segretari) anche là dove la Lega finora non aveva mai avuto mire, consenso e organizzazione, vale a dire: nel Meridione e nel Centro-Italia. Non solo, il nuovo statuto andrà a rafforzare il legame tra il segretario della Lega e i commissari regionali. La Lombardia dovrebbe restare sotto la guida di Paolo Grimoldi, deputato e presidente della Lega Lombarda. 

Accanto alla «Lega per Salvini premier» resterà in vita la vecchia Lega, coi suoi simboli, la sua organizzazione e la sua sede legale. E sarà questa Lega a far fronte alle incombenze relative all’inchiesta giudiziaria sui rimborsi elettorali che ha portato alla confisca di 49 milioni di euro da parte della procura. Detto altrimenti: la vecchia Lega sopravviverà come «bad company» accanto alla nuova. La svolta appena esposta avverrà senza un vero confronto interno al Congresso. Il motivo? «Nei fatti la Lega non è più quella di prima già da tempo, si tratta solo di prendere atto del cambiamento e riorganizzarsi di conseguenza» fanno sapere dal partito. Una delle sfide più importanti per la nuova Lega saranno le elezioni comunali di Milano in programma a metà del 2021. Il Carroccio sta sondando diversi profili e, secondo indiscrezioni che come tali vanno prese, nelle ultime ore avrebbe raccolto la disponibilità di Carlo Bonomi , presidente di Assolombarda, a ragionare su una sua eventuale candidatura. Anche Forza Italia è decisa a mettere in campo un proprio nome, ma è del tutto plausibile che sarà il partito di Salvini a spuntarla.

 mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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