Il lancio di Italia Viva a Milano: "Il progetto e la città si somigliano"

All'Umanitaria di via san Barnaba è stata presentata ai milanesi la nuova formazione politica dell'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi

Nella sala si sono alternati attivisti ed esponenti dei comitati cittadini

Nella sala si sono alternati attivisti ed esponenti dei comitati cittadini

Milano, 27 settembre 2019 - La sala affrescata dell'Umanitaria di via San Barnaba, a pochi passi dal Palazzo di Giustizia, era piena. Centinaia di persone, età media piuttosto alta, pronte a dare il proprio contributo ieri sera per il lancio milanese di "Italia Viva", la nuova formazione politica costruita dall'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Due gli assenti di peso, tanto da provocare un po' di delusione tra il pubblico: in primis lo stesso Renzi, che con un tweet ha ringraziato per l'affetto della gente, in secondo luogo la neoministro della Famiglia Elena Bonetti, fedelissima del "senatore semplice" di Firenze. A fare da apripista sul palco c'erano i renziani milanesi Ada Lucia De Cesaris, ex vicesindaco della giunta Pisapia, e Roberto Cociancich, già sentaore Pd, che hanno introdotto diversi attivisti ed esponenti dei comitati cittadini.

Relatori
Relatori
Rosato
Rosato

"Quella dal partito Democraticio è una separazione senza rimpianti", ha detto Rosato dal palco. Una separazione definita "cordiale e rispettosa" da Scalfarotto, "perchè permetterà a ciascuno di concentrarsi sulle cose da fare senza più pensare a correnti , spartizioni, quote o percentuali". Chissà se dalle parti del Nazareno saranno d'accordo. Nerl frattempo, Rosato ha ammesso di sentirsi spesso con Mara Carfagna, vicepresidente forzista della Camera, condividendo con lei la vocazione maggioritaria. "Non state a costruire dietrologie - ha però sottolineato - siamo colleghi ed entrambi vicepresidenti". Salvo poi ammettere che "in questo Paese non c'è più un centrodestra ma solo una destra di Salvini e Meloni". E a questo punto chi tra i presenti sogna un centro liberale che vada da Forza Italia a Italia Viva, magari passando per Siamo Europei di Carlo Calenda, ha abbozzato un timido applauso. 

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