Regione Lombardia. Attilio Fontana: "La mia sarà una maggioranza solida"

Il governatore stoppa le voci sulla giunta, martedì incontro con Epi

Attilio Fontana (LaPresse)

Attilio Fontana (LaPresse)

Milano, 14 marzo 2018 - «In Regione ci sarà una maggioranza solida, su questo non ho alcuna preoccupazione». Parole di Attilio Fontana. Così il presidente in pectore della Regione Lombardia dai microfoni di Rai Radio 1 ospite della trasmissione “Gioco a premier”. Complice il quadro nazionale, il confronto con gli alleati per la formazione del nuovo esecutivo di Palazzo Lombardia non è ancora entrato nella fase finale, nella fase decisiva, anche se i contatti sono intensi e quotidiani. Ma quale che sia la scelta relativa al numero degli assessorati, alle deleghe in essi previsti e ai nomi, per il governatore leghista non ci saranno problemi: «Sul numero degli assessorati non c’è ancora alcuna scelta definitiva ma ci sono ragionamenti in corso: faremo quello che ha più senso fare», si limita a dire Fontana uscendo da Palazzo Marino, dove ieri ha incontrato il sindaco Giuseppe Sala. Prima del faccia a faccia col primo cittadino, il neopresidente della Regione ha incontrato una delegazione di “Energie per la Lombardia”, il movimento di Stefano Parisi che al momento, avendo ottenuto lo 0,5% dei voti, non è in lizza per alcun assessorato nonostante le ambizioni degli stessi parisiani. Il dubbio resta sempre lo stesso: 12, 14 o addirittura 16 assessorati.

Contraria all’ipotesi di una Giunta snella è Forza Italia. Ad oggi resta più che plausibile che la pattuglia leghista avrà almeno 7 assessorati e che sono in pole Fabio Rolfi, Davide Caparini, Stefano Bruno Galli, Massimo Sertori, Stefano Bolognini, Francesca Brianza, Claudia Terzi, Giulia Martinelli e Benedetta Cosmi. Per la pattuglia di Forza Italia (4 o 5 assessorati) sono in pole Giulio Gallera, Fabrizio Sala, Alessandro Mattinzoli, Silvia Sardone, Alessandro Fermi. Fratelli d’Italia può puntare su Viviana Beccalossi o Riccardo De Corato. Polemico Dario Violi, consigliere regionale uscente del Movimento 5 Stelle che ha sfidato Fontana per la presidenza: «Il centrodestra in Lombardia si approfitta del mandato popolare per fare i suoi porci comodi, e il triste teatrino degli assessori ne è già una prova tangibile. A quanto pare si è passati dall’ipotesi di 12 assessori a quella di 16, due in più della Giunta Maroni. Le bocche da sfamare sono tante».

 

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