Milano e la sindrome Verona. La Lega riconferma Fontana candidato contro Moratti

Si allarga la frattura nel centrodestra tra il governatore e la sua vice, entrambi candidati alle prossime elezioni regionali. Divisi rischiano di perdere

Con il duello tutto interno al centrodestra tra il governatore lombarddo e la sua vice, la regione più popolata d’Italia rischia una sindrome “veronese“. Attilio Fontana è infatti  il “candidato naturale” alla presidenza della Regione Lombardia. Lo ribadisce un comunicato della Lega, dopo che si è concluso l`incontro a Palazzo Lombardia tra Matteo Salvini, il governatore Attilio Fontana, il ministro Giancarlo Giorgetti e il segretario regionale Fabrizio Cecchetti. 

La Lega, “forte di 235 sindaci, 2mila amministratori locali e 10mila militanti in tutta la regione, ha confermato la volontà di preservare l`unità del centrodestra e ha sottolineato l`orgoglio per l`ottimo lavoro fatto negli ultimi anni nonostante drammatiche difficoltà“. Dunque “Fontana è il candidato naturale, così come già confermato dagli altri leader della coalizione”. Settimana prossima la Lega farà il punto con consiglieri regionali, assessori e il presidente Fontana sulla situazione e per individuare i prossimi obiettivi a partire da sanità, trasporti e lavoro.

Nel pomeriggio Il leader della Lega Matteo Salvini, si è diretto verso Arcore per incontrare Silvio Berlusconi dopo il vertice a Palazzo Lombardia con il governatore Attilio Fontana, il ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e il coordinatore regionale del Carroccio Fabrizio Cecchetti. All'ordine del giorno anche la scelta della candidatura per la Regione, dopo la disponibilità annunciata dalla vicepresidente Letizia Moratti. 

Moratti e Fontana in un momento felice
Moratti e Fontana in un momento felice

Attacca l’opposizione. Se il confronto ha a che fare con diverse visioni politiche, non si capisce come possa andare avanti questa amministrazione, se invece, come pare più probabile, ha solo a che fare con aspirazioni personali e di posti di potere, i lombardi non possono stare tranquilli riguardo al loro futuro. Certamente non è un caso che questa tempesta sia scoppiata nel bel mezzo di un turno amministrativo che ha avuto esiti che hanno innalzato nervosismo e allarme all’interno del centrodestra.” 

Lo dichiara il capogruppo del Pd in Regione Lombardia Fabio Pizzul in merito allo scontro ingaggiato dalla vicepresidente Letizia Moratti nei confronti del presidente Attilio Fontana per la candidatura di centrodestra alle prossime regionali della primavera 2023. “In Regione siamo arrivati al punto che la vicepresidente Moratti dichiara esplicitamente la sua sfiducia nei confronti del presidente Fontana, in un ribaltamento di ruoli che non si era mai visto”, rileva Pizzul.

 “E Fontana, da parte sua, è costretto a dire che il suo nome sarà valutato insieme ad altri, come se l’essere il presidente in carica non valesse nulla per poter essere ricandidato alle regionali 2023 o come se fosse consapevole di un giudizio non positivo sul proprio operato”. Insomma “mi chiedo come questo autentico cortocircuito- evidenzia il capogruppo dem- inciderà sul lavoro della giunta regionale da qui alla prossima primavera.

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