Elezioni comunali, a Milano tornano i Socialisti: Giorgio Goggi candidato sindaco

Assessore nelle giunte di centrodestra guidate da Gabriele Albertini, questa volta potrebbe allearsi col centrosinistra al secondo turno

Giorgio Goggi alla presentazione della lista socialista

Giorgio Goggi alla presentazione della lista socialista

Milano - Si rivede a Milano il simbolo del garofano rosso, con i socialisti che lanciano oggi la corsa, per il momento in solitaria, del proprio candidato sindaco alle prossime comunali, Giorgio Goggi. Soli per il momento, ma forse con Sala nel prosieguo, magari al secondo turno.

Anzi, qualcuno dice che Goggi potrebbe essere addirittura il nuovo assessore alla Mobilità: "Se lui accetta il nostro modo di vedere le cose, potrebbe anche essere- risponde durante la presentazione della lista in piazza Ventiquattro Maggio- ma prima deve farlo, e mi sembra che non sia ancora di questo parere". Lecchese di nascita, ma da sempre sempre residente nel capoluogo lombardo, Goggi è infatti un architetto nonché' professore di Urbanistica al Politecnico, con un passato da consulente del ministero dei Trasporti e da assessore alla Mobilità nelle due giunte milanesi guidate da Gabriele Albertini.

Ma questa volta non farà squadra né con il centrodestra, né con Giuseppe Sala, quantomeno al primo turno. "Sono convinto che sia arrivato il momento di riaffermare i valori del socialismo democratico e riformista per proporre un nuovo progetto di città - afferma Goggi- che sia di tutti e per tutti, rivolta in primo luogo a chi ci vive e non semplicemente a chi investe". Senza una cultura socialista infatti, il capoluogo lombardo "rischia il declino". Insomma, "c'è da fare molto sul terreno economico e sociale - aggiunge- costruendo una solida vocazione per il futuro: una questione, purtroppo, sottovalutata dall'amministrazione comunale".

Il candidato spiega anche il motivo della scelta di correre in solitaria: "Per rafforzare il nostro peso in citta'", e perché "siamo riusciti a riunire tutte le anime socialiste", dunque "pensiamo per questo di proporre il nostro modo di amministrare". Nella sua testa, in sostanza, c'è una Milano "dallo sguardo piu' largo", rivolto "non solo ai ceti abbienti", e che ha bisogno "di assistenza, di case popolari, di recuperare il lavoro e di tener conto sia dei giovani sia degli anziani, senza dimenticare l'area metropolitana, che non va tagliata fuori".

Tornando infine sulla viabilità, Goggi dice la sua sul tema dei parcheggi sotterranei, idea partita proprio durante gli anni di Albertini, con la costruzione di 200.000 posti auto (il 70%dei quali destinato ai residenti), e lo fa strizzando l'occhio a Sala, il quale recentemente aveva ritirato fuori la proposta dal cassetto. "Il sindaco sta pensando a un piano nuovo, potrei continuare quello che ha fatto lui", afferma il socialista, facendo intuire come, nonostante prudenti dichiarazioni di facciata, il matrimonio per quanto idea remota, non sia affatto escluso. Tuttavia, le distanze con l'attuale amministrazione sembrano esserci eccome, ad esempio sulle piste ciclabili: "Esiste una tecnica internazionale su come si fanno", precisa il fresco candidato sindaco. Ad esempio, "non si fanno sulle strade di grande comunicazione- precisa- se non in sede riservata. Vanno fatte nelle zone 30 e quindi nei quartieri liberati dal traffico". Ecco perche' "il progetto di Milano- chiosa - mi sembra veramente un qualcosa di strano". 

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