Elezioni comunali, Albertini rinuncia e rilancia: Minoli candidato

L’ex primo cittadino: "Pronto a fare un ticket con il manager come suo vice". Salvini prende tempo: "Vertice in settimana". FI punta su Lupi

Gabriele Albertini

Gabriele Albertini

Milano - Imprevedibile, Gabriele Albertini. Rinuncia alla candidatura a sindaco ma propone subito un altro frontman per il centrodestra, il manager con un passato in Forza Italia Fabio Minoli, e aggiunge che lui è disponibile a formare un ticket elettorale con lo stesso Minoli e a candidarsi in una lista civica. Imprevedibile, sì, l’ex numero uno di Palazzo Marino, che alle 12 di ieri pubblica sul suo sito Internet la nota in cui ribadisce i motivi del no alla candidatura "per ragioni personali" ma un paio d’ore dopo, dal Tg3 della Lombardia, rilancia: "Ci sarà un candidato che peraltro ho già proposto – ma teniamolo sottotraccia perché non vogliamo impallinarlo – con cui fare un’accoppiata sindaco-vicesindaco. Sono disponibile ad aiutarlo e ad accompagnarlo anche in campagna elettorale con una lista civica". Albertini non si tiene e aggiunge un indizio: "Si chiama Fabio".

Si tratta di Fabio Minoli, 60 anni, dirigente d’azienda, manager, comunicatore, laureato in Giurisprudenza, tra i fondatori di FI nel 1994, poi consigliere e capogruppo in Regione Lombardia e deputato azzurro dal 2001 al 2006, prima di abbandonare ruoli attivi in politica, in cui è stato anche segretario milanese dei forzisti proprio negli anni di Albertini sindaco, e dedicarsi alla carriera nel privato prima in Confindustria e attualmente come direttore della Comunicazione dell’azienda farmaceutica Bayer. Minoli gradisce le parole di Albertini e commenta: "Gabriele è stato un sindaco impareggiabile e i sondaggi attuali dimostrano che sarebbe nuovamente eletto. Un vero peccato la sua rinuncia. Sono molto lusingato dal suo endorsement". L’indicazione e la strategia dell’imprevedibile Albertini sono gradite anche dai partiti del centrodestra? La Lega , su Minoli, per ora prende tempo. Il segretario del Carroccio Matteo Salvini conosce il manager, nella cena di Natale dei lumbard del 2019 l’ex azzurro era al tavolo proprio con l’ex ministro dell’Interno. C’è stima reciproca, ma il “Capitano’’, dopo il gran rifiuto di Albertini, si limita a dire: "Gabriele darà una mano alla squadra, troveremo un uomo o una donna all’altezza sia a Milano che a Roma il prima possibile. Ci troveremo in settimana per decidere".

Forza Italia, invece, per ora non sembra gradire più di tanto Minoli, ma forse solo perché si tratta di un nome estratto dal cilindro di Albertini. Il coordinatore nazionale dei forzisti, Antonio Tajani, delinea un altro scenario: "A Milano Maurizio Lupi potrebbe essere un eccellente candidato sindaco. Ne parleremo con gli alleati". Lupi, deputato di Noi con l’Italia, è il frontman preferito dal leader azzurro Silvio Berlusconi. Lo si è capito fin da quando, un mese fa, Salvini ha chiamato Albertini, ha proposto il suo nome come candidato sindaco agli alleati e il Cavaliere ha preso tempo proponendo di approfondire con un sondaggio e facendo trapelare di puntare su Lupi. Peccato che Salvini veda come il fumo negli occhi la candidatura a sindaco del leader di Noi con l’Italia.

Tutto da rifare, o quasi, per il centrodestra. I veti incrociati potrebbero ostacolare il via libera a Lupi. La ritrosia nel dare retta all’Albertini “Signor No’’ potrebbe frenare la corsa di Minoli, anche perché gli azzurri temono che un ticket tra manager ed ex sindaco con una lista civica a sostegno potrebbe sottrarre voti soprattutto a FI. Intanto, nella lista dei papabili candidati sindaco restano il manager Riccardo Ruggiero, che non dispiace a FdI, e rispunta l’editrice Federica Olivares, inizialmente proposta da FI ma gradita pure dal partito di Giorgia Meloni.

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