Elezioni comunali a Milano, il pediatra Bernardo in campo: "Corro per vincere"

Lo specialista si è recato al gazebo della Lega sui referendum per la giustizia: "Io candidato sindaco, se il centrodestra mi sceglie". Martedì il vertice decisivo

Luca Bernardo, nuovo nome per il candidato del centrodestra a Milano

Luca Bernardo, nuovo nome per il candidato del centrodestra a Milano

Milano - Battere il sindaco Beppe Sala è possibile? "Io corro per vincere". Luca Bernardo, 54 anni il 3 agosto, responsabile della Casa Pediatrica del Fatebenefratelli e direttore del dipartimento della medicina dell’infanzia e adolescenza dello stesso ospedale, si presenta alle 15.30 al mercato di via Fauchè, davanti al gazebo della Lega per la raccolta firme sui referendum per la giustizia, e parla già da candidato sindaco “in pectore’’ del centrodestra per le elezioni comunali in programma in autunno.

La decisione finale non è stata ancora presa, martedì a Roma è fissato un vertice della coalizione in cui si attende la definita fumata bianca sull’anti-Sala. Ma la presenza di Bernardo al gazebo lumbard, concordata con il leader Matteo Salvini, che però ieri non era a Milano, appare come un’investitura quasi ufficiale del pediatra da parte del Carroccio

Bernardo firma per i referendum ("una battaglia civile, giusto dire sì") e si prepara per la corsa verso Palazzo Marino: "La città ha speso il mio nome per quello che ho fatto in questi anni nell’ambito della sanità e soprattutto del sociale. Ciò mi ha inorgoglito. Milano mi ha dato tanto, ora voglio restituire. Riserve da sciogliere? No, io sono pronto a correre. Sono loro che mi devono volere". “Loro’’ sono i partiti del centrodestra. "Salvini? Ci siamo sentiti l’altro giorno. È una persona amabilissima. Una volta venne anche a visitare il mio reparto al Buzzi. La mia disponibilità alla candidatura c’è ma non c’è alcuna sicurezza".

Manca il via libera degli altri partiti della coalizione, in primis Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia. "Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni non li ho ancora sentiti", ammette Bernardo. Già, ma lei si sente un candidato civico o un candidato del centrodestra? "Candidato civico con l’appoggio del centrodestra", se la cava il pediatra pronto a scegliere la politica. "Quale partito ho votato in passato? Nell’area centrodestra, ma in cabina elettorale e quindi è un segreto". Risposta diplomatica. Ed è all’insegna del fair play il giudizio di Bernardo sul sindaco targato centrosinistra: "Sala è stato un bravo sindaco, è una brava persona, l’ho conosciuto. Ha visto il mio reparto. Abbiamo probabilmente idee diverse su qualche cosa, anzi forse su qualcosa di più. Cosa ho di diverso da Sala? Io faccio il medico e il sociale lo vivo sulle mie mani. Forse questa è una piccola differenza tra noi. Per adesso lo ritengo un gran signore".

Non solo. "Se avrò il piacere di correre, sappiate che la campagna elettorale per me deve essere non gridata, ma di ascolto e di rispetto reciproco. Dobbiamo spiegare alle persone cosa vogliamo fare, non cosa dobbiamo gridare". Il medico, poi, racconta della sua vita degli ultimi mesi, dedicata alla lotta contro "il nemico invisibile che è stato il Covid. Io ho vissuto questa emergenza, per un mese e mezzo ho dormito in ospedale con i miei collaboratori. Abbiamo lavorato per salvare tante persone. Ora dobbiamo riaccendere la luce su Milano e guardare al futuro. Milano è una capitale economica, non solo in Italia, ma in Europa. Speriamo che i turisti stranieri tornino nella nostra città. Milano è una città globalizzata con un’anima".

Il pediatra non sembra troppo preoccupato dal tempo perso dal centrodestra e dalla campagna elettorale molto corta, considerando anche che da qui al voto, tra fine settembre e inizio ottobre, c’è di mezzo agosto: "Io faccio anche il terapista intensivo alla Macedonio Melloni, quindi per me l’emergenza urgenza vuol dire correre veloce. Un progetto per migliorare Milano? La città ha bisogno di un rilancio non solo dal punto di vista economico, ma sociale. Le persone hanno voglia di essere operose e di uscire dall’emergenza".

Un nodo politico delicato e ancora da sciogliere riguarda l’ipotesi di Gabriele Albertini come candidato vicesindaco. Bernardo lo sa e lascia tutte le opzioni aperte: "Ho incontrato Albertini. Gabriele è una persona stupenda, abbiamo fatto una lunga chiacchierata. Può dare ancora tanto in politica, perché ha una grande esperienza. Può aiutare chi sarà il sindaco, se sarà di centrodestra. Ma credo che questa scelta non dipenda da me ma dai partiti della coalizione". Le ultime due curiosità? La prima: Bernardo non è tifoso, "ma mia moglie è juventina, mia figlia milanista, i miei genitori interisti". La seconda: Bernardo si candidò alle Comunali nella lista Moratti nel 2006, prese 200 voti e non venne eletto.

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