Elezioni comunali a Milano, Bernardo in corsa con Lega e FI. Meloni convitata di pietra

Alla presentazione la leader di FdI assente. Lite La Russa- Ronzulli sulla sedia vuota Salvini prova a gettare acqua sul fuoco. Oltre duecento le amministrazioni al rinnovo

Al centro Luca Bernardo accanto a Matteo Salvini e Daniela Santanché

Al centro Luca Bernardo accanto a Matteo Salvini e Daniela Santanché

Milano, 17 luglio - Più di 200 comuni al voto il prossimo autunno per eleggere il proprio sindaco. Ieri, a Milano, è stato presentato da Matteo Salvini Luca Bernardo, candidato del centrodestra. Assente Giorgia Meloni, in polemica con le nomine Rai che hanno escluso dal Cda Fratelli d’Italia. Due i capoluoghi di provincia: oltre a Milano, con la popolazione legale più alta (1.242.123 persone), anche Varese (79.793). 38 i comuni della provincia di Bergamo, 33 per Varese, 27 per Bresciani. Seguono Pavia con 28, Milano con 24, Como (23), Lecco (21), Cremona (13), Sondrio (10), Monza e Brianza (9) Mantova (7), Lodi (4). Tra i 237 centri chiamati alle elezioni comunali, 218, ossia il 92%, hanno una popolazione legale inferiore ai 15mila abitanti. Nel restante 8% si voterà con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno (ballottaggio). Oltre a Milano e Varese, rientrano nei 19 comuni le bergamasche Caravaggio (15.882) e Treviglio (28.410) e la lodigiana Codogno (15.371). Per Monza e Brianza Arcore (Monza, 17.285), Desio (40.397), Limbiate (33.903) e Vimercate (25.309). Nel milanese Cassano d’Adda (Milano, 18.552), Corbetta (17.460), Nerviano (17.089), Peschiera Borromeo (22.254), Pioltello (33.066), Rho (50.052) e San Giuliano Milanese (35.971). Per Varese, infine, Busto Arsizio (79.692), Caronno Pertusella (16.397), Gallarate (50.456).

​Presentazione con convitato, anzi convitata di pietra, Giorgia Meloni. Tensione altissima nel centrodestra. I vertici nazionali della coalizione si riuniscono alle Stelline per presentare la candidatura a sindaco del primario di Pediatria del Fatebenefratelli Luca Bernardo alle elezioni comunali e lanciare la sfida a Giuseppe Sala, "il sindaco dei salotti che ha abbandonato le periferie" ripetono quasi in coro Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Ma in prima fila, nella sala del centro congressi di corso Magenta, una sedia resta volutamente vuota: è proprio quella riservata alla presidente di Fratelli d’Italia. La Meloni avrebbe dovuto essere presente ieri a Milano al fianco di Bernardo ma alla fine ha deciso di disertare l’appuntamento per far capire a Lega e Forza Italia che le decisioni prese sulle nomine Rai non le sono piaciute e che si è sentita tradita dagli alleati.

Che la tensione sia altissima si capisce a un certo punto della conferenza stampa, quando la senatrice azzurra Licia Ronzulli prova a sedersi nella sedia vuota della Meloni e il senatore di FdI Ignazio La Russa glielo impedisce. L’ex ministro pretende che la sedia rimanga vuota e, di fronte alle proteste della Ronzulli, le risponde a muso duro: "Non me fotte un c..., ti alzi tu". A quel punto la senatrice azzurra abbandona la prima fila per evitare ulteriori polemiche. Dal palco delle Stelline, intanto, la coordinatrice regionale di FdI Daniela Santanchè fa capire che l’assenza della Meloni è polemicamente voluta: "Per noi la coalizione è importante ma non sempre sembra importante per tutti i partiti dell’alleanza". E poi, a margine dell’incontro, rincara la dose: "Da soli non si vince mai, vince una squadra. Ma non sempre vediamo una reciprocità di atteggiamenti e questo ci dispiace". L’assenza della Meloni è un segnale al centrodestra? "Fatevi della domande e datevi delle risposte". E alla fine la coordinatrice lombarda di FdI lancia la sfida alla Lega a Milano: "La nostra lista è molto forte, sono orgogliosa di avere Vittorio Feltri come capolista. Crediamo di crescere a Milano come siamo cresciuti altrove grazie alla nostra leader e alle persone brave sul territorio. Raggiungere 10% in città? Non mettete limiti alla provvidenza".

Il segretario della Lega Matteo Salvini, entrando alle Stelline, ancor prima della sedia vuota e della lite La Russa-Ronzulli, prova a gettare acqua sul fuoco della polemica: "Il centrodestra è unito a Milano e non solo. Gli avversari non sono mai in casa e io sto cercando di spegnere ogni tipo di polemica. Anche la vicenda Rai si chiuderà con la soddisfazione di tutti, ci sarà spazio per tutti e tutti avranno voce. Il nostro avversario è la sinistra delle tasse e degli sbarchi. L’obiettivo è mandare a casa Sala, democraticamente".

Già, il primo cittadino targato centrosinistra, che il numero uno del Carroccio definisce "il sindaco del salotto e della Galleria. A Milano si riparte dalle periferie, dimenticate da Palazzo Marino". Un messaggio che il leader di FI Silvio Berlusconi, collegato via telefono con le Stelline e introdotto dal coordinatore nazionale degli azzurri Antonio Tajani, rilancia: "Luca Bernardo è un candidato di grande competenza e concretezza, abituato all’organizzazione e al lavoro di squadra con capacità di ascolto. Milano ha bisogno di questo, non di un sindaco dei salotti e dall’ambientalismo di facciata". Le ultime parole del Cavaliere, però, sono dedicate proprio alle tensioni nel centrodestra: "Nella nostra coalizione ci sono sensibilità e valutazioni diverse su questo Governo ma ciò non ci preoccupa. È naturale che sia così, ma sappiamo anche che ci uniscono valori importanti, una visione comune del futuro delle città e della nazione, un impegno comune per il futuro degli italiani. E questo va bene al di là di ogni polemica contingente, di ogni legittima rivendicazione particolare".  

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